lombalgia acuta

Lombalgia: ridotte del 28% le risonanze magnetiche e del 30% la prescrizione di FANS

Il Veneto mette in campo un nuovo modello per la corretta gestione del paziente con lombalgia, basato sul ruolo centrale dei medici di Medicina Generale (MMG), sulla cooperazione con i colleghi specialisti e sul supporto organizzativo dell’Ospedale.

La lombalgia, come svelato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è la prima causa di disabilità a livello globale: nel 2020 una persona su 13, circa 619 milioni di persone, soffriva di lombalgia cronica, con un aumento del 60% rispetto al 1990 e si prevede che i casi aumenteranno fino a colpire 843 milioni di persone entro il 2050 (+36,2%).

Il Veneto, insieme alle Marche e alla Sicilia, è tra le prime regioni italiane ad aver definito delle linee guida d’indirizzo per la corretta gestione del paziente con lombalgia nell’ambito della Medicina Generale grazie a un progetto formativo destinato anche ai medici di famiglia veneti, avviato nel 2023: un percorso per monitorare le buone prassi professionali e individuare alcuni indicatori specifici (demografia, condizione clinica, visita clinica, cure precedenti, approfondimenti diagnostici, trattamento prescritto, terapia fisica e supportiva).

lombalgia sintomiAttraverso questionari, i medici di Medicina Generale, hanno sperimentato nuove procedure diagnostiche e implementato una piattaforma informatica dedicata.

Equipe multidisciplinari e trattamenti personalizzati

Grazie alle sinergie formative, che hanno visto in campo contemporaneamente alcune iniziative dedicate alla formazione sull’appropriatezza prescrittiva da parte dell’Ulss 3 Serenissima e questo progetto sulla lombalgia, secondo i dati forniti dalla stessa azienda sanitaria, tra il primo e il secondo semestre del 2023 nei suoi distretti, c’è stata una riduzione significativa, del 28%, nel numero di risonanze magnetiche del rachide lombosacrale prescritte dai medici di famiglia.

Inoltre, i dati registrati nel progetto formativo, dimostrano come si è verificata una diminuzione di circa il 30% nella prescrizione, da parte degli MMG, dei FANS per trattare il dolore provocato dalla lombalgia, a fronte di un incremento di quasi il 100% nell’utilizzo del paracetamolo, che attualmente viene prescritto in media a 6 pazienti su 10 (61%).

Ricordiamo che gli antinfiammatori non steroidei (FANS) sono farmaci utilizzati per alleviare il dolore (analgesici) ridurre l’infiammazione (antiflogistici), abbassare la temperatura corporea in caso di febbre (antipiretici).

Il modello bio-psico-sociale

Ulteriormente si riscontra anche un aumento dell’utilizzo dei miorilassanti (farmaci per il rilassamento muscolare) e degli antidepressivi (utili per alleviare i problemi psichici causati dal dolore), fondamentale considerando la natura bio-psico-sociale della patologia.

Il modello bio-psico-sociale è una strategia di approccio alla persona, che attribuisce il risultato della malattia, così come della salute, all’interazione complessa e variabile di fattori biologici (genetici, biochimici, ecc.), psicologici (umore, personalità, comportamento ecc.) e fattori sociali (culturali, familiari, socioeconomici , ecc.).

La lombalgia, spesso associata a comorbidità (cioè presente insieme ad altre malattie contemporaneamente), si gestisce generalmente, in un’ottica multidisciplinare, da MMG e specialisti di diversi ambiti – tra cui neurochirurghi e ortopedici, terapisti del dolore, fisiatri, reumatologi, fisioterapisti – e la terapia tradizionale si basa sul controllo del dolore, per rendere i sintomi meno problematici e ridurre la disabilità correlata.

Pertanto, l’identificazione del livello di gravità della patologia del paziente e la formalizzazione delle linee guida d’indirizzo risultano cruciali per una corretta presa in carico da parte della medicina territoriale, favorendo la diagnosi precoce, l’appropriatezza prescrittiva e la personalizzazione del trattamento con un miglioramento della qualità di vita del paziente.

Ma quali sono le principali terapie per il trattamento della lombalgia aspecifica?

Diverse linee guida [Cartabellotta A, Evidence 2017] raccomandano la prescrizione sia di terapie farmacologiche che non.

lombalgia cos'èPer quanto riguarda le prime, come stabilito anche dalle indicazioni dell’OMS, sono il paracetamolo e i FANS tradizionali i farmaci più impiegati al fine di controllare il dolore disabilitante della patologia.

La prescrizione dei FANS tradizionali per la cura della lombalgia  ha subito, nel corso degli ultimi anni, una crescita notevole: a livello nazionale c’è stato un incremento nei consumi pari al +32% tra il 2020 e il 2023 mentre in Veneto, sempre nello stesso intervallo di tempo e nell’ambito del progetto formativo sulla lombalgia, il dato è leggermente inferiore a quello della media nazionale (+28%).

Tuttavia, visti anche i numerosi effetti collaterali di tipo gastrointestinale, renale e cardiovascolare che possono provocare i FANS, si ritiene che vada riconsiderata la loro reale efficacia nel trattamento del dolore acuto causato dalla lombalgia, come dimostrato anche da uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, secondo cui i pazienti con lombalgia che assumevano farmaci antinfiammatori come i FANS avevano un rischio più elevato di soffrire di un dolore persistente e cronico.

Le terapie non farmacologiche, invece, si basano su diversi approcci quali: terapia cognitivo-comportamentale con educazione al paziente, programmi di esercizio fisico, terapia riabilitativa e terapie fisiche.

 

 

 

Copertina Foto di Kindel Media: https://www.pexels.com/it-it/foto/mano-toccante-ferita-malato-7298893/

Foto di Karolina Grabowska: https://www.pexels.com/it-it/foto/ufficio-orologio-da-polso-senza-volto-sfocatura-4506113/

Foto di EVG Kowalievska: https://www.pexels.com/it-it/foto/tre-persone-che-esaminano-il-risultato-dei-raggi-x-1170979/

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