obesità problema

Entro dieci anni una persona su quattro nel mondo sarà affetta da obesità

Il Rapporto dell’Organizzazione mondiale della Sanità evidenzia che il 59% degli adulti europei è affetto da obesità, con una mortalità di 1.200.000 casi all’anno, che corrispondono al 13% della mortalità della regione europea.

Proprio alla prevenzione del sovrappeso e dell’obesità è dedicata la giornata di oggi, il World Obesity Day, istituito nel 2015 dalla World Obesity Federation per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti che questa patologia produce sulla salute di milioni di persone in tutto il mondo.

Ma non è tutto. Si prevede che l’obesità interesserà nel 2035 quasi 2 miliardi di persone in tutto il mondo, praticamente 1 persona su 4.

Obesità: una malattia, non una condizione

obesità infantile“Non tutti hanno compreso che l’obesità è una vera e propria malattia, non un mero problema estetico“, sottolinea Caterina Conte, Medico Internista presso il Centro Obesità dell’IRCCS MultiMedica e Professoressa di Medicina Interna presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma.

“Una malattia cronica e recidivante perché, anche quando si riesce a perdere peso, è difficile mantenere il risultato: l’organismo della persona affetta da obesità, infatti, mette in atto una serie di meccanismi, come l’aumento della sensazione di fame o la riduzione del metabolismo, che portano a mangiare di più e a recuperare i chili persi. Una condizione di cui i pazienti non sono responsabili, perché determinata da complessi fattori biologici, genetici e ambientali. Ed è altresì cruciale far comprendere che, oltre a essere una patologia in sé, l’obesità si lega a molti altri problemi di salute, innanzitutto patologie metaboliche e cardiovascolari, come il diabete, ma anche apnee notturne, artrosi, gotta, incontinenza, persino tumori“.

“Raggiungere un peso più ‘sano’ permette di guadagnare salute. Oggi sappiamo che riducendo il proprio peso iniziale di almeno il 5-10% si ottengono diversi benefici: migliora la gestione del diabete e della pressione arteriosa, si abbassa il rischio cardiovascolare”, afferma l’esperta.

Il numero delle persone obese è in crescita

Secondo i dati Istat presentati lo scorso ottobre durante il quinto Italian Obesity Barometer Summit, in Italia nel 2022 la percentuale di adulti con sovrappeso e obesità, pari al 46,3 per cento, è tornata ai livelli pre-pandemia, durante la quale si era raggiunto il picco del 47,6 per cento.

Tuttavia, è solo il numero di persone con sovrappeso che è sceso, tanto che quello delle persone con obesità è passato dal 10,9 per cento del 2019 all’11,4 per cento nel 2022, con un picco del 12 per cento nel 2021.

Solo il 17,2 per cento della popolazione di 3 anni e più in Italia dichiara di consumare almeno 4 o più porzioni di frutta o verdura al giorno.

Oltre 21 milioni di persone, ovvero il 37,2 per cento della popolazione di 3 anni e più, dichiarano di non praticare né sport né attività fisica nel tempo libero, con marcate differenze di genere: è sedentario il 40,6 per cento delle donne contro il 33,6 per cento degli uomini.

Il 59,1 per cento delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga attività fisica adeguata.

Un momento cruciale per la lotta alla patologia

“Siamo in un momento cruciale per affrontare la sfida dell’obesità“, dichiara il Prof. Paolo Sbraccia, Vice Presidente IBDO Foundation.

“Nonostante il crescente riconoscimento come malattia cronica, l’obesità continua a rappresentare una crisi sanitaria globale. Tutte le parti interessate (operatori sanitari, responsabili politici, cittadini) devono lavorare insieme per incrementare la consapevolezza sulle cause e sull’impatto dell’obesità e trovare soluzioni per migliorare lo stato della cura di questa malattia in tutto il mondo. Attualmente, gli elevati costi associati alla prevenzione e al trattamento fanno sì che, in molti Paesi, la cura dell’obesità non riceva un’attenzione adeguata. In futuro, i sistemi sanitari nazionali dovranno adottare nuovi modelli di erogazione dei servizi sanitari che seguano le indicazioni dell’OMS. La cura dell’obesità richiede lo stesso livello di urgenza riservato alle altre malattie non trasmissibili, per le quali un accesso equo alle cure, la centralità della persona e la presenza di risorse adeguate costituiscono un punto fermo dell’assistenza sanitaria“, continua Sbraccia.

4 punti per contrastare l’obesità

L’obesità è un’emergenza che riguarda, come il mondo, anche il nostro Paese. Da qui il “Manifesto per il contrasto all’obesità, come malattia cronica da affrontare in maniera sinergica multidisciplinare e olistica, libera da pregiudizi, stigma e discriminazione”, realizzato dall’Italian Obesity Network e sottoscritto da oltre 20 organizzazioni rappresentative del mondo medico-scientifico, delle istituzioni e dei pazienti.

Il Manifesto 2024 è un aggiornamento del precedente approvato e sottoscritto nel 2018, che intende rinnovare lo stimolo a identificare una roadmap virtuosa finalizzata al raggiungimento di quattro obiettivi principali:

  1. Dare priorità all’obesità come malattia non trasmissibile (NCD), ovvero ottenere l’inclusione governativa e parlamentare e del sistema sanitario dell’obesità come malattia cronica non trasmissibile (NCD) a sé stante.
  2. Costruire l’alfabetizzazione sanitaria, ovvero costruire la consapevolezza pubblica e politica delle complessità che ha l’obesità lungo il corso della vita della persona, per combattere la discriminazione e lo stigma sociale ed istituzionale e consentire un processo decisionale più informato e consapevole.
  3. Ottimizzare le strategie di prevenzione, ovvero garantire che i governi diano priorità alla raccolta di dati, alla generazione di prove e alle risorse necessarie per fornire azioni che contribuiscano efficacemente a prevenire o ridurre i fattori di rischio chiave per l’obesità.
  4. Migliorare i servizi alla persona con obesità, ovvero garantire che le persone che vivono con o sono a rischio di obesità abbiano accesso a servizi sanitari adeguati lungo il corso della loro vita e a un supporto che sia privo di pregiudizi

Palloncino gastrico e dimagrimento

“Le attività di applicazione di palloncino gastrico dopo la pandemia sono aumentate indicativamente del 35%, e arrivano da pazienti sempre più giovani; le richieste di percorso nutrizionale del 40% e di idrocolonterapia a scopo dimagrimento del 40%”.

obesità palloncino gastricoÈ quanto osserva nei suoi studi Cristina Sartorio, medico estetico di Torino, esperta in scienze della nutrizione, referente per il Piemonte della Sies, Società italiana di chirurgia e medicina estetica e docente della scuola post-universitaria Agorà di Milano.

“Si tratta in tutti e tre i casi, palloncino gastrico, percorso nutrizionale e idrocolonterapia, di attività cliniche legate a richieste di dimagrimento, abituali nella pratica della medicina estetica, un tempo riservate a una nicchia della popolazione e oggi sempre più richieste da parte di un pubblico che si sta allargando. Ma che necessitano di specifica attenzione”, afferma Sartorio.

Il palloncino gastrico viene ormai introdotto nello stomaco con una veloce procedura ambulatoriale, senza procedure chirurgiche, in una seduta di 15 minuti: il paziente lo ingerisce vuoto come fosse una pastiglia e, una volta posizionato correttamente nello stomaco, si riempie di soluzione fisiologica con un catetere, fino a occupare uno spazio sufficiente nello stomaco tale da provocare senso di sazietà e conseguente diminuzione dell’appetito.

L’idrocolonterapia è una pratica che si va diffondendo sempre di più in Italia e che permette di pulire a fondo il colon, risolvendone spesso il malfunzionamento, soprattutto se accompagnata da un regime alimentare sano ed equilibrato. Spesso utile coadiuvante nel trattamento, per esempio, di stipsi cronica, colite, colon irritabile, atonia del colon e per rispristinare la flora intestinale dopo intense terapie farmacologiche.

Visite gratuite a Milano

Lunedì 4 marzo, dalle 9 alle 17, gli esperti del Centro per l’Obesità MultiMedica (IRCCS MultiMedica di Sesto San Giovanni, Milano), eseguiranno gratuitamente valutazioni del rischio cardio-metabolico, consulenze nutrizionali e per un migliore stato di salute generale.

L’obiettivo non è solo di contribuire alla prevenzione e alla presa in carico della patologia ma anche di contrastare lo stigma e i pregiudizi che ancora la circondano.

 

 

Copertina Foto di Moe Magners: https://www.pexels.com/it-it/foto/carta-perdita-di-peso-hashtag-obesita-6671461/

Foto di Andres Ayrton: https://www.pexels.com/it-it/foto/panchina-donna-sport-rompere-6551106/

Foto di Towfiqu barbhuiya: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-seduto-non-salutare-tenendo-11911053/

About Umberto Urbano Ferrero

Umberto Urbano Ferrero, collaboratore - Torinese d’origine, cittadino del mondo per credo. Laureato in Lettere moderne, ama l’arte in tutte le sue forme e viaggia per conoscere il mondo, oltre che se stesso. Umberto è appassionato di sport e Urbano, al contrario di ciò che l’etimologia suggerisce, apprezza la vita a contatto con la natura. Ritiene la curiosità una delle principali qualità in una persona, caratteristica essenziale per guardare il mondo da più angolazioni.

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