Donatori di musica: nei reparti di Oncologia entra la bellezza

Donatori di musica: nei reparti di Oncologia entra la bellezza

Donatori di musica: si tratta di un progetto, in virtù del quale nei reparti di Oncologia entra la bellezza. Si tratta di portare il ritmo e la melodia tra le pareti dei centri di tutta Italia: avviene dal 2009.

Donatori di musica: stanze del reparto diventano sale concerto

Le stanze del reparto oncologico si trasformano in sale concerto: nell’ambito di un percorso terapeutico difficile e pieno di incertezze, è possibile concedersi una pausa di bellezza e convivialità.

Tutto è incominciato da un’intuizione del compositore e producer discografico Gian Andrea Lodovici e dell’oncologo Maurizio Cantore: da allora le note risuonano, partendo da Carrara e Bolzano per poi diffondersi velocemente in oltre venti centri di tutta Italia e in alcune sedi statunitensi e austriache.

Donatori di musica: sono di scena musicisti italiani e internazionali

In forma volontaria e gratuita, musicisti della scena italiana e internazionale hanno offerto la loro arte, coinvolgendo più di 20.000 pazienti con circa 800 concerti.

Donatori di musica: transizione dalla terapia alla cura

Donatori di musica: nei reparti di Oncologia entra la bellezzaClaudio Graiff, Oncologo medico e socio fondatore di Donatori di musica, si è espresso in questo modo: “Con Donatori di musica si compie la transizione dalla terapia alla cura, o meglio ancora, al prendersi cura. Così la terapia, atto tecnico che richiede competenze scientifiche e formazione specialistica non delegabili, si inscrive compiutamente nella cura, in quel prendersi cura gli uni degli altri che tanto è importante per il vissuto di chi si trova ad affrontare esperienze difficili e dolorose: è questa, indubbiamente, la condizione dell’ammalato oncologico. La cura, quando intesa nella sua accezione più estensiva, a differenza della terapia, non compete al solo personale sanitario. L’ingresso dei musicisti nelle comunità chiuse degli ospedali, quali portatori di valori universali di autentica bellezza, trasforma la segregazione in inclusione e simboleggia il coinvolgimento dell’intera società umana nei percorsi di cura. I musicisti portano vita nei luoghi della sofferenza, trasformandoli con la loro arte in luoghi della speranza, della condivisione e del benessere. Il nostro progetto si arricchisce ora di nuova energia, grazie allo scambio di esperienze tra i diversi centri che già aderiscono e alla partecipazione di nuovi reparti che intendono unirsi alla nostra rete”.

Donatori di musica: una parentesi d’arte

L’intento è contribuire all’affermazione di una nuova cultura della cura, facendo emergere le emozioni e il vissuto delle persone coinvolte nel percorso terapeutico, anche nei luoghi solitamente deputati al trattamento. Pazienti, medici e personale sanitario tornano a indossare i propri abiti, vivendo così una vera e propria parentesi di arte.

Secondo Andrea Mambrini, direttore divisione di Oncologia medica Ospedale di Massa Carrara, Donatori di musica: nei reparti di Oncologia entra la bellezzasegretario e socio fondatore di Donatori di musica, “L’esperienza emotiva e umana dell’ascolto della musica dal vivo è preziosa per tutti, e in particolare per chi si trova ad affrontare situazioni critiche come quelle caratterizzano un trattamento oncologico. I pazienti non sono soltanto spettatori, ma vengono coinvolti direttamente nella preparazione delle quattro fasi che costituiscono il format degli eventi, dalla preparazione e organizzazione al concerto vero e proprio, a un’occasione conviviale, fino a quella che noi definiamo ‘di tutti i giorni dopo’. Quest’ultima fase è quella più importante, quando si mantiene la relazione instaurata, a tratti magica, e che si è creata durante l’evento.”

Donatori di musica: la ricerca

Sulla base di studi scientifici, sono stati dimostrati i benefici del progetto sui pazienti. È stata riscontrata la diminuzione dei livelli di ansia, nonché l’alleggerimento del peso psicologico legato alla cura. A che cosa serve creare un legame emotivo con i medici? Aiuta il paziente ad abbattere le barriere, facilitando il dialogo e lo scambio per tutta la durata del trattamento.

Donatori di musica: come è nato il progetto

Donatori di musica: nei reparti di Oncologia entra la bellezzaMaurizio Cantore, direttore divisione di Oncologia Medica Ospedale di Mantova, presidente e socio fondatore di Donatori di musica, ha dichiarato: “Il progetto è nato dall’incontro con il famoso produttore di musica classica Gian Andrea Lodovici, quando venne presso il mio studio di Carrara per un ulteriore parere medico sul percorso terapeutico che stava affrontando per un cancro allo stomaco. Incontrai Lodovici in un momento di forte difficoltà, non aveva più energie e non riusciva neanche più a pensare alla sua principale fonte di ispirazione, la musica. Capii allora che, oltre alle terapie, dovevo proporgli qualcosa di diverso, per esempio organizzare dei concerti nel reparto che dirigevo. Da lì iniziò il cambiamento, poiché il produttore trascorse gli ultimi mesi con gioia, impegnato a creare eventi e stagioni musicali nel reparto dove era ricoverato. Fu l’inizio della nostra storia e, da quel momento in poi, un’atmosfera di magia caratterizza da sempre i nostri concerti: è un’esperienza in grado di arricchire profondamente ogni singola persona, che partecipa e che ci rende tutti grati, al punto di decidere, gli uni con gli altri, di non usare più la parola ‘grazie’”.

Donatori di musica: i prossimi eventi

I prossimi eventi sono previsti a Bolzano: il 28 luglio alle ore 17 presso la sala convegni dell’Ospedale, con le esibizioni di Accademia Mahler e Piccoli violinisti Suzuki di Ilaria Miori e il 2 settembre alle 17 e 30 presso la Sala della musica Carlotta Nobile, con Irene Veneziano al pianoforte.

About Rita Tosi

Manager della comunicazione, che da circa 20 anni si occupa di di tecniche di relazioni e sviluppo strategico per aziende e privati che cercano visibilità. Dopo un necessario passaggio (e sosta) nelle principali agenzie di comunicazioni internazionali (Edelman, Gruppo Publicis e Hill&Knowlton) con ruoli apicali, continua a creare eventi e rafforzare il proprio know-how attraverso l'attività in proprio. Allena la sua capacità organizzativa, gestionale e di relazione anche in famiglia, con 1 marito, 3 figli, 1 cane, 4 tartarughe, 4 pesci rossi, 1 geco e un terrazzo.

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