Contro la depressione, un lavoro di gruppo. Dialogo con Giorgia Notari

Contro la depressione, un lavoro di gruppo. Dialogo con Giorgia Notari

Depressione: un’ombra persistente, da combattere e vincere. Un arcobaleno compare in ogni caso oltre l’alone di grigio. Domani a Milano, presso la Casa della psicologia di piazza Castello 2, la prima struttura del capoluogo specializzata esclusivamente nella prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi depressivi, aprirà il dialogo in merito a “Depressione: sintomi, cause e trattamenti”.

Depressione: si può combattere con un lavoro di gruppo

L’equipe dello studio DisUmore è formata da tre psicologhe psicoterapeute e uno psichiatra, esperti nel trattamento della depressione perché impegnati da anni nella cura di tale disturbo. I professionisti sono specializzati in psicoterapia cognitivo-comportamentale (terapia considerata una delle più idonee secondo le linee guida internazionali) e, nel corso della loro attività, hanno conseguito anche altre specializzazioni importanti nella cura dei disturbi depressivi tra cui la psicoterapia di gruppo, la psicoterapia dell’età evolutiva, l’Emdr (Eye movement desensitization and reprocessing) e il protocollo per la prevenzione delle ricadute Mbct (Mindfulness-based cognitive therapy).

Abbiamo conosciuto Giorgia Notari, la co-fondatrice dello studio, psicologa e psicoterapeuta specializzata in disturbi depressivi e consulente presso una serie di strutture sanitarie. La abbiamo raggiunta e intervistata. Ecco le sue parole.

Perché per la cura della depressione, in particolare, si sente la necessità di una struttura specializzata?

La depressione è un disturbo molto diffuso a Milano e hinterland. Inoltre è una patologia complessa, che richiede una formazione e delle competenze specifiche che permettano al clinico di valutare nello specifico tutti i processi psicologici che hanno portato una persona a sviluppare un disturbo depressivo. Io e le altre due mie colleghe, la dottoressa Alice Bizzozero e la dottoressa Rita Boscarelli, abbiamo un’esperienza pluriennale con i disturbi depressivi maturata anche nell’ambito della sanità pubblica. E’ proprio questa lunga esperienza che ci ha indotto ad aprire lo studio DisUmore, perché ci siamo rese conto che nella città di Milano ci sono moltissimi psicologi che si occupano di depressione, ma non c’è un centro che si occupa esclusivamente della diagnosi, cura e trattamento di tali disturbi. Riteniamo importante e utile offrire un servizio qualificato e specializzato che permetta di prendere in carico la persona a 360° dal punto di vista psicoterapeutico e farmacologico e di proporre percorsi personalizzati in base alla gravità della patologia e alle caratteristiche della persona.

Depressione, che fare?

Viene proposto un trattamento a 360 gradi, con l’aspetto farmacologico integrato rispetto a quello psicoterapeutico: potrebbe illustrarci la terapia tipo? A ogni sintomo corrisponde un trattamento, oppure il discorso è più complesso?

L’approccio al paziente con disturbo depressivo richiede una presa in carico che comprenda la cura dei sintomi fisici (es. alterazione del sonno e dell’appetito, astenia, ecc.) e la cura dei sintomi psicologici ed emotivi (es. bassa autostima, pensieri negativi, inattività comportamentale, ecc.). Per questo offriamo un trattamento integrato che comprenda sia la farmacoterapia, quando necessario, sia la psicoterapia in modo complementare.

Dopo una prima fase di valutazione accurata e specifica vengono proposti al paziente percorsi differenziati per gravità di patologia e bisogni specifici del paziente stesso. Segue un percorso di psicoeducazione di gruppo, in cui si condividono le informazioni generali sul disturbo depressivo, si aumenta e migliora l’autoconsapevolezza critica rispetto alla propria situazione e d’incomincia a preparare la propria “cassetta degli attrezzi” necessaria per intraprendere l’iter psicoterapeutico, sia esso in gruppo che in individuale.

L’orientamento psicoterapeutico che si persegue a DisUmore è quello cognitivo comportamentale, che da Linee guida si è dimostrato più adeguato ed efficace per la cura di tali disturbi.

La fase di trattamento psicoterapeutica si conclude con un modulo di prevenzione delle ricadute basato sul modello Mindfulness, i cui obiettivi sono di incrementare la consapevolezza del momento presente, maggior accettazione e miglioramento delle proprie capacità di relazionarsi in modo funzionale con le proprie modalità di ragionamento e di pensiero, le proprie emozioni e sensazioni negative, senza reagire d’impulso.

In tutto ciò, qualora sia indicato è previsto costante monitoraggio farmacologico, attento alla comprensione della persona nella sua unicità e non solo dei processi psicopatologici del disturbo depressivo.

Diamo spazio e voce anche ai familiari dei pazienti, fonte preziosa per migliorare la rete di supporto sociale e contribuire al cambiamento terapeutico del proprio caro. Per questa ragione sono stati predisposti anche incontri ad hoc, sia in gruppo per ricevere un confronto diverso, sia individualmente, per i familiari di chi soffre del disturbo depressivo; in questo modo è possibile fugare dubbi sui processi depressivi e ricevere adeguate informazioni e supporto, sempre nel rispetto del consenso e della privacy dell’interessato. Per le problematiche depressive non è possibile ipotizzare fin da subito quale percorso sia più indicato. E’ opportuno capire meglio come il disturbo ha influito sulla storia e vita della persona e della sua famiglia, individuandone le caratteristiche e rintracciando non solo i limiti e le criticità del singolo, ma anche risorse e potenzialità.

Che cosa si può aspettare un paziente quando entra in un centro per la depressione? Quali sono i modi e i tempi della cura?

Posso parlare della mia esperienza. Offriamo un servizio integrato di psicoterapia e farmacoterapia molto articolato, che tiene conto della complessità dei disturbi depressivi.

In base alle necessità e alle caratteristiche del paziente e alla gravità della patologia, proponiamo i seguenti trattamenti, i cui moduli possono essere seguiti anche singolarmente:

Per la persona che soffre di un disturbo depressivo:

  • 5 incontri per la valutazione psicodiagnostica, di cui uno con lo psichiatra e quattro con la psicologa
  • 3 incontri di psicoeducazione, che hanno l’obiettivo di dare informazioni che possano aiutare a prevenire e gestire appropriatamente il disturbo di cui soffre la persona
  • Psicoterapia individuale
  • Psicoterapia di gruppo (15 incontri settimanali)
  • Modulo sulla prevenzione delle ricadute (protocollo Mindfulness based cognitive therapy), 8 incontri settimanali
  • Visite psichiatriche per l’impostazione e il monitoraggio farmacologico

Per i famigliari:

  • Colloqui di consultazione, che hanno l’obiettivo di offrire uno spazio per accogliere le difficoltà che possono sopraggiungere nella relazione con una persona affetta da un disturbo depressivo e chiarire eventuali dubbi e timori, rispetto al problema di cui soffre il famigliare
  • Incontri di psicoeducazione, per incrementare la consapevolezza riguardo il disturbo depressivo e avere qualche indicazione su come gestire i momenti di maggiore difficoltà con il famigliare

Ci illustrerebbe un caso pratico?

Contro la depressione, un lavoro di gruppo. Dialogo con Giorgia NotariUn uomo di circa 50 anni, separato con una figlia, si è rivolto a noi per intraprendere un percorso di psicoterapia per avere un supporto nella gestione di una situazione lavorativa altamente stressante. Quando è arrivato, il signore presentava diversi sintomi depressivi: tristezza, apatia, marcato disinteresse per molte attività quotidiane, isolamento sociale, inappetenza, insonnia, difficoltà di concentrazione e pensieri di morte. Analizzando la sua situazione nello specifico, era emersa una profonda insoddisfazione per la sua vita lavorativa e sentimentale: svolgeva un lavoro poco stimolante, dove non veniva riconosciuto né considerato e aveva una relazione a distanza con una donna sposata. Il suo sogno, invece, era quello di lavorare come personal trainer e poter vivere nuovamente una relazione affettiva soddisfacente. Questo paziente ha dapprima iniziato una terapia farmacologica in modo da contenere i sintomi depressivi più gravosi che avrebbero reso difficile anche il percorso terapeutico. Poi ha partecipato agli incontri di psicoeducazione durante i quali è diventato più consapevole del disturbo di cui soffriva capendo che “non ho nulla di cui vergognarmi, perché se sto male non significa che sono debole”. In seguito ha intrapreso un percorso di psicoterapia di gruppo e un percorso sulla prevenzione delle ricadute. Durante l’iter terapeutico, il paziente ha compreso quali erano i meccanismi di pensieri e di comportamento che mantenevano il suo stato di malessere, quindi ha cominciato a mettere in atto alcuni cambiamenti che hanno avuto delle conseguenze positive sull’umore. Migliorando l’umore, sono migliorati anche altri sintomi: ha ripreso ad avere un sonno e un appetito regolari, a frequentare qualche amico e a svolgere attività fisica. Alla fine del percorso aveva deciso di licenziarsi e intraprendere il lavoro dei suoi sogni. Ad oggi, a distanza di un anno, lavora come personal trainer in vari centri fitness e ha da poco iniziato una nuova relazione.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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