Apnee notturne: oltre 4 milioni di italiani in pericolo

I disturbi respiratori nel sonno e le apnee notturne sono finiti sotto i riflettori del 110° Congresso Nazionale dal titolo “Il Futuro in ascolto” della SIOeChCf – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale in corso a Bergamo alla Fiera dal 22 al 25 maggio sotto la presidenza del professor Giovanni Danesi.

“Il tema delle apnee notturne e, quindi, della cosiddetta Osas, malattia ostruttiva delle vie respiratorie nel sonno, è diventato negli ultimi anni di grande attualità perché si sono finalmente posti al centro e approfonditi i tantissimi problemi e patologie correlate che influiscono in maniera sostanziale sulla qualità di vita del paziente. È giusto che questo argomento trovi il suo canale di sensibilizzazione verso i pazienti affinché non si sottovaluti questo problema che ha un impatto sociale sia in termini assistenziali che terapeutici non indifferenti”, introduce il professor Giovanni Danesi, presidente del 110° Congresso.

Andrea De Vito

“È una patologia che interessa ben 30 milioni di italiani, uomini e donne. La maggior parte dei casi è in forma lieve e si manifesta di solito con un russamento semplice. Ci sono, però, ben 4 milioni di italiani a rischio di gravi conseguenze perché, nei loro casi, l’interruzione del respiro notturno avviene per 15 o più volte l’ora. Ciò significa che per 15 volte, tutti gli organi del corpo soffrono di un’ischemia temporanea“, spiega il Dottore Andrea De Vito, Direttore dell’UO di Otorinolaringoiatria negli ospedali di Forlì e Faenza.

Che cos’è l’apnea notturna e perché può essere pericolosa

L’apnea è un’occlusione delle vie respiratorie a livello faringeo.

Avviene di notte perché dormendo perdiamo tono muscolare e, conseguentemente, è più facile che le strutture anatomiche della bocca e della gola collassino.

Negli adulti la principale causa di apnee notturne è l’obesità e più in generale l’essere in condizioni di sovrappeso: il deposito di grasso sia sul collo che sull’addome determina l’occlusione delle vie respiratorie a livello faringeo mentre si dorme, causando l’apnea respiratoria.

A questo si possono poi aggiungere fattori genetici e fattori anatomici come le malformazioni connesse a sindromi rare o più semplicemente l’aumento di volume di alcune strutture della gola, per esempio le tonsille.

In tutto il mondo, perciò, le apnee notturne crescono all’aumentare del sovrappeso nella popolazione.

Anche nei bambini le apnee sono frequenti (tra l’1 e il 5% della popolazione italiana) e si manifestano principalmente tra i 4 e i 6 anni (ma possono iniziare anche a 2 anni). La causa principale è l’ipertrofia cioè l’ingrandimento adeno-tonsillare.

“È importante la vigilanza dei genitori nel cogliere le irregolarità nel respiro notturno perché chi soffre di apnee da bambino, se non viene trattato ne soffrirà sicuramente anche da adulto”, riprende De Vito.

apnee notturne causeOggigiorno, 8 bambini su 10 che si sottopongono all’asportazione chirurgica delle tonsille, lo fanno in seguito a diagnosi di apnea.

Ma è negli adulti che le conseguenze delle apnee notturne sono più gravi.

“Quando gli episodi superano i 15 all’ora,l’apnea diventa un fattore di rischio indipendente per le patologie
cardiovascolari e favorisce l’insorgenza del diabete, del reflusso gastroesofageo e dell’ipertensione, a loro volta causa di malattie dell’apparato cardiocircolatorio. Le apnee notturne, inoltre, creano forte sonnolenza diurna, diventando una causa pericolosissima di incidenti stradali e colpi di sonno alla guida“, prosegue il dottor De Vito.

Come trattare le apnee notturne: le ultime acquisizioni presentate al 110° Congresso SIOeChCF

Oggi le cure mediche messe a punto per questa patologia possono essere considerate all’avanguardia.

“La perdita di peso rappresenta la principale forma di prevenzione e cura delle apnee notturne. A fianco, ci sono gli ultimi ritrovati scientifici. Oltre alla terapia ventilatoria che rimane sempre la prima scelta, tra le cure d’avanguardia discusse al 110° Congresso della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale si contano le cosiddette ‘oral appliances’, ovvero un byte notturno da mettere in bocca simile a quelli impiegati dai dentisti e utile ad aumentare lo spazio contenuto all’interno della bocca e di conseguenza aprire il palato, mantenendo aperte le vie aeree“, spiega De Vito.

“Un’altra opzione è quella di un neurostimolatore che, inserito chirurgicamente nella zona del mento, ha la funzione di stimolare mentre si dorme, grazie alla prossimità al nervo ipoglosso, i muscoli della lingua e facilitare la respirazione notturna. Si tratta di un’applicazione medica ancora non ancora diffusa in Italia ma utilizzata su larga scala negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei”, conclude De Vito.

In entrambi i casi l’efficacia della terapia dipende, in parte, dalla stabile riduzione del peso corporeo.

Al giorno d’oggi, però, anche la chirurgia ricostruttiva della faringe (faringoplastica) rappresenta, in casi selezionati, una valida terapia per le apnee nel sonno.

 

 

Copertina Foto di Karolina Grabowska: https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-donna-letto-addormentato-6633573/

Foto di JESHOOTS.com: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-all-interno-del-veicolo-13861/

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