Paul Harding, ballata triste per un uomo solo

Paul Harding, ballata triste per un uomo solo

 “Enon.  Dopo l’estate”, il romanzo che Paul Harding pubblicò nel 2013, viene riproposto dalla casa editrice Neri Pozza in una nuova collana.

L’autore lo pubblicò sull’onda del successo del suo precedente lavoro, che a sorpresa aveva vinto il Premio Pulitzer per la narrativa nel 2010.

Avvicinatosi alla scrittura dopo aver fatto parte come batterista di una band, fece storcere il naso ai puristi americani col suo Pulitzer, che commentò ironicamente: “Ho vinto il Pulitzer perché ero un pessimo batterista”.

Non è scrittura ordinaria, la sua, tanto da risultare talora ostica anche in traduzione e da implicare critiche negative.

Le frasi dalla sintassi strisciante, con un periodare che sembra avvilupparsi su se stesso richiedono un’attenzione sempre alta nella lettura.

Ma questo è lo stile proprio di Paul Harding, quella cifra distintiva che determinò molti rifiuti dalle case editrici statunitensi prima della pubblicazione.

La bellezza si nasconde nelle piccole cose

La storia di Charlie Crosby, protagonista unico del romanzo, è costellata dall’amore per le piccole cose.

E’ un uomo di poche pretese, ama in modo totalizzante tanto la moglie Susan quanto la figlia Kate.

Le sue ambizioni sono state ridotte drasticamente dal tempo reale, per cui egli guadagna il necessario per vivere tinteggiando pareti e steccati, tagliando l’erba nei giardini e spalando la neve.

Vive a Enon, luogo d’origine di Paul Harding, all’interno di una piccola comunità che ci si illude possa essere maggiormente protetta dai pericoli e dalla sofferenza.

Charlie è un uomo molto riflessivo, l’azione non è il suo forte, ma non disdegna l’attività fisica se essa contempla lunghe passeggiate sulle colline e nei boschi che circondano Enon, non lontana da Boston.

Con questo personaggio monolitico l’autore si riaggancia al suo romanzo precedente, L’ultimo inverno, in cui si narra l’universo di George Washington Crosby e di suo padre Howard, gli antenati di Charlie.

Dal nonno ha ereditato l’attenzione per come funziona il mondo, l’importanza degli ingranaggi bel oliati, reali o metaforici, la meraviglia che si può nascondere ovunque, in particolare nel meccanismo di un orologio.

Non si sente insoddisfatto, anche se la vita potrebbe essere migliore, ma il suo universo esplode all’improvviso un giorno d’estate, quando sua figlia viene investita e uccisa da un’automobilista.

Di lì in avanti sono solo degrado e annientamento di sé.

Paul Harding racconta un dolore lungo un anno

Il dolore per la morte di un figlio è inenarrabile e inestinguibile.

Paul Harding prova ad aggirare entrambi gli ostacoli, decidendo di “descrivere quello che sembra impossibile dire a parole” ( The Dallas Morning News) e di circoscrivere a dodici mesi il percorso di personale discesa agli Inferi di Charlie Crosby.

E’ una tragedia che vive in solitaria, perché la moglie Susan non riesce a condividere il suo tormentatissimo modo di elaborare il lutto.

Quando Charlie si sfoga rabbiosamente prendendo a pugni il muro di casa e procurandosi fratture ad una mano, Susan se ne va.

Dovrebbe essere per un periodo di soggiorno dalla sua famiglia, in Minnesota, ma entrambi sanno che non si vedranno mai più.

Per i lettori che cercano nelle pagine di un libro il racconto di esistenze scandite da fatti eclatanti, la storia di Paul Harding appare insolita: tutto ciò che deve succedere, succede nelle prime sei righe del primo capitolo.

Il resto è la vita che si trascina, giorno dopo giorno.

La separazione da Susan viene vista da Charlie come una conseguenza inevitabile, che non accentua la sua sofferenza, ma addirittura la completa.

Una volta solo, può lasciarsi andare senza remore, lasciarsi vivere senza reagire.

La casa lentamente si trasforma in un accumulo di immondizia, piatti sporchi, cibo andato a male, posacenere traboccanti di mozziconi, bottiglie vuote di whisky ovunque.

Charlie non esce, non si lava, non cura il suo aspetto: niente ha più importanza dopo la morte di Kate.

Lascia che il tempo trascorra inerte, pungolato solo dal dolore che la mano fratturata continua a provocargli.

Solo i forti antidolorifici prescrittigli gli regalano momenti di sonno indotto, ma diventano ben presto una drammatica dipendenza.

I giorni vuoti e inutili, densi soltanto di continue sollecitazioni della memoria, trovano pace solo nelle droghe che Charlie riesce a procurarsi grazie a un vecchio amico.

Obnubilato di giorno, si trasforma in un animale notturno: vaga per Eden senza meta, se non la lapide di Kate, entra nei giardini e addirittura nelle case altrui, pensa di essere invisibile al mondo, anche se così non è.

Nel suo agire farneticante e sconclusionato il pensiero fisso è Kate, ciò che è stata e ciò che non potrà mai essere.

Il mondo onirico di Paul Harding

Paul Harding ha tre grandi passioni: la musica, la scrittura e la teologia.

Di quest’ultima si sente la presenza in queste pagine, non in una visione cristiana, ma bensì di ricerca di un senso dell’esistenza che vada al di là del tangibile.

Charlie non si rassegna all’idea che la figlia non sia altro che un corpo sotto una lapide.

Se nella vita reale è così, in quella da lui creata con alcol e droga Kate è presente in varie forme, sempre agognate.

I ricordi più densi sono quelli che la vedono col padre a contatto con la natura, con gli animali, con il bosco, con la terra stessa.

E’ lì che Charlie cerca rifugio, affinchè la memoria non si affievolisca.

I tredici anni di vita con Kate si ripropongono come in un loop atemporale, quello che non potrà mai essere è bilanciato, in questi percorsi, da ciò che è stato.

Susan è quasi dimenticata, la sua assenza non cambia nulla al dolore primigenio di Charlie.

I mesi e le stagioni trascorrono in questo modo, i ricordi del passato più prossimo si intrecciano con quelli del tempo più remoto.

Il nonno, i suoi orologi, un padre mai esistito, gli uccelli del bosco, le notti a guardare le stelle con gli amici riemergono dalla nebbia e si mescolano con Kate, i suoi sogni, le sue fragilità, la sua forza, il suo futuro schiacciato dalle ruote di un’automobile.

Paul Harding ci racconta quest’uomo annientato dal caso, scandaglia i suoi pensieri, le sue emozioni sempre  uguali, il suo sentimento a senso unico.

Potrà cambiare qualcosa, se al primo anniversario della morte di Kate non si è verificato alcun mutamento?

Forse sì, forse una prima implicita offerta di aiuto potrà rappresentare un primo passo, un primo labile spiraglio di luce per un uomo al quale la vita pare solo un infinito, inevitabile salto nel buio.

Paul Harding, ballata triste per un uomo soloAUTORE : Paul Harding

TITOLO : Enon  Dopo l’estate

EDITORE : Neri Pozza

PAGG. 240   EURO 13,50   (versione eBook euro 8,99)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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