Mauro Zanetti, un viaggio nel buio più profondo dell’animo umano

Mauro Zanetti, un viaggio nel buio più profondo dell’animo umano

Un nuovo thriller per Mauro Zanetti, scrittore tridentino ormai consacrato al successo.

Tra una verifica da correggere e l’altra – è infatti insegnante di materie umanistiche nella sua città – la sua vena creativa scalpita e lo porta a scavare per portare in luce le crepe più profonde dell’animo umano.

Consapevole del fatto che in fondo l’uomo, nei suoi chiaroscuri, non sia mai sostanzialmente cambiato nei secoli, sposta la sua attenzione dal presente al passato, alternativamente.

Si avvicendano dunque storie drammaticamente contemporanee ad altre lontane tre secoli e mezzo da noi, ma in tutte è sempre l’uomo con la sua intelligenza a prevalere: ciò che cambia veramente è solo il fine a cui la indirizza.

“Il punto più buio” è un affresco disperato dei giorni nostri, il ripetersi senza tempo della cattiveria insulsa e fine a se stessa, che come un fiume in piena inonda e distrugge senza pietà.

Intreccio di presente e passato nel thriller di Mauro Zanetti

Nel panta rei che è la nostra esistenza, possiamo pensare di liberarci una volta per sempre del nostro passato?

Possiamo costruire il futuro fingendo che non sia mai esistito?

Per Mauro Zanetti la risposta è no: ogni azione scatena reazioni e conseguenze, magari non immediate, ma garantite, anche se subdole e striscianti.

Ci piace differenziarci dagli altri esseri viventi grazie alla coscienza, ma essa è un fardello pesante, una voce che non tace mai, neppure se soffocata.

In questa prospettiva si snoda la trama scritta dall’autore, che colloca nel 1994 l’atto primo della sua storia, lasciando poi che il tempo faccia il suo lavoro di erosione, sino ad arrivare alla resa dei conti nel 2018.

Nessuna realtà si può considerare cristallizzata, nel nostro passato è rimasta imprigionata una parte di noi, un momento della nostra storia più intima e talora dolorosa, silente ma mai muta.

Mettere a tacere i fantasmi del passato può servirci per costruire un’illusione di salvezza, ma è proprio quella la situazione in cui più che degli altri dobbiamo avere paura di noi stessi.

Mauro Zanetti è fine indagatore delle zone più buie della psiche, delle corrispondenze che mancano, degli strappi i cui bordi non coincidono, delle verità soltanto apparenti.

Nessuna insistenza sulla brutalità, sul gusto dell’orrido che alimenta tanta bassa pseudoletteratura noir dei giorni nostri, ma l’occhio attento a cogliere e la voce pronta a raccontare le tante possibili verità.

Nell’arco di circa cinque lustri i suoi protagonisti crescono, da adolescenti si fanno uomini, ma questo processo lineare viene raccontato a fasi alterne, con un oggi che si perde in ciò che è stato ieri e poi ritorna, ancora e ancora, per sedimentarsi.

L’adolescenza tra  vittime e carnefici

Il 1994 è l’anno in cui si legano per sempre le vite dei protagonisti.

Sono tutti coetanei, adolescenti inquieti e ribelli al Liceo “Leonardo da Vinci”, ognuno coi propri vissuti custoditi gelosamente.

Sono state le cose del mondo a trasformarli in vincenti o perdenti: i primi hanno dalla loro la forza fisica e verbale, la prepotenza, l’ingiustificata protervia; gli altri il semplice fatto di essere cresciuti così, un po’ sfigati.

Morgan Boni, ad esempio, è il capo indiscusso, di cui tutti vorrebbero essere amici e che gli altri temono.

Diego Mancini, Bruno Martinelli e Mattia Scafati stanno con lui, sono del giro di quelli che se la prendono coi più giovani, coi più piccoli, con quelli che ancora non hanno ben chiari i meccanismi della realtà scolastica.
Mauro Zanetti vive la sua quotidianità a scuola e sa bene come funzionano le accettazioni e i rifiuti, cosa possono generare.

La scuola è un microcosmo che riproduce in piccolo i migliori e i peggiori ruoli sociali, strutture che purtroppo sono sotto la superficie, mascherate da una bugiarda coesione e un’ipocrita fratellanza.

Tra le possibili vittime, invece, Luigi Pennetti è il prototipo sotto tutti i punti di vista: ultimo arrivato, mingherlino, timido, indifeso potrebbe diventare lo zimbello di tutti.

Potrebbe, se non fosse che per qualche misterioso e profondo moto dell’animo Morgan lo prende sotto la sua protezione e gli sarà amico per sempre.

Solo per questo gli altri bulli lo lasciano vivere e lo accettano nel gruppo.

Ma è un’eccezione: una sera del 1994, infatti, dopo una festa con alcol e fumo, Diego, Bruno e Mattia lasciano emergere il loro lato peggiore, brutale, violento con un atto di bullismo nei confronti di uno sconosciuto.

Sono calci e pugni rovesciati su un innocente senza un motivo, perché il bullismo di questo si nutre, della gratuità del suo essere.

Luigi assiste impotente, terrorizzato, incapace di fermare la violenza su Giulio.

Questo è l’incipit vero della storia, quello che Mauro Zanetti ha scelto come momento di collante collettivo di sei vite che non si libereranno mai più di rimorsi, rimpianti, paure, sete di vendetta, desiderio d’oblio.

Due ragazze hanno assistito al pestaggio, ma anche in loro prevale la paura, il desiderio di nascondere la testa sotto la sabbia.

Mauro Zanetti indagatore di anime limpide e buie

Nelle pagine di Mauro Zanetti prevale sempre il desiderio di far luce, la volontà di capire i perché alla base di certi comportamenti.

Più che l’atto in sé importa la molla che lo ha generato, la disconnessione che si è manifestata nella mente di chi ha trasformato il male nella normalità.

Se la giustizia ha fatto, e lo ha fatto, il suo corso, non per questo la maledetta sera del 1994 è stata archiviata e scordata.

I colpevoli hanno pagato: ciò è sufficiente per  restituire una vita normale a Giulio? Che ne pensano i suoi fratelli?

Morgan, Mattia, Diego, Bruno e Luigi sono rimasti in contatto, sino a che la vita lo ha permesso.

Il piccolo Luigi si è riscattato dalla fragilità adolescenziale diventando un affermato scrittore legato da profonda amicizia a Morgan.

Ed è proprio un colpo di pistola sparato a bruciapelo a quest’ultimo nel 2018 a riportare a galla una notte mai rimossa, lasciando intendere che i sensi di colpa non finiscono mai.

Mentre Morgan è in un letto d’ospedale Mauro Zanetti compie continue incursioni nel passato e ogni volta è una tessera in più nella variegata psicologia adolescenziale che si aggiunge al ritratto dei ragazzi di allora, così diversi ma in fondo tutti così fragili, anche nella loro violenza.

Tra realtà passate che si sovrappongono e riflessioni sul presente che scricchiolano, l’autore ci porta verso una conclusione spiazzante, con la certezza che la verità non è mai assoluta, che se non la si vede è perché è più rassicurante non vederla.

La vita ci stupisce sempre, soprattutto quando scioglie nodi stretti da venticinque anni: ma se neanche l’ultima, la più incredibile, fosse la verità che si andava cercando, quella definitiva?

Mauro Zanetti, un viaggio nel buio più profondo dell’animo umanoAUTORE : Mauro Zanetti

TITOLO : Il punto più buio

EDITORE : Altrevoci Edizioni

PAGG. 200         EURO 17,50  (versione eBook euro 3,99)

 

 

 

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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