Marina Caserta, un thriller tra le nevi del Montana

Marina Caserta, un thriller tra le nevi del Montana

Marina Caserta è medico per professione e scrittrice per passione.

Il suo lavoro da pediatra la porta molto spesso a contatto con una sofferenza tra le peggiori da affrontare, quella dei bambini, motivo per cui ha sentito la necessità di “buttar fuori” da sé il dolore, incanalandone l’energia altrove.

Da sempre appassionata di lettura, si è così avvicinata alla scrittura creativa, forte della sua abitudine di mettere nero su bianco i suoi pensieri, le sue emozioni, sin da quando ha imparato a tenere una penna in mano.

Sono nati e cresciuti così i suoi libri, come una sublimazione della sofferenza, e non potevano essere altro se non dei thriller, dati i presupposti.

“L’assassina” è il suo terzo romanzo, che sin dal titolo non lascia troppo spazio all’immaginazione del lettore, sebbene l’autrice non rifugga dal piacere di depistare, di offrire facili chiavi di lettura immediate che poi non si riveleranno affatto tali.

Dopo aver fatto di Palermo, la città dove vive e lavora, lo sfondo ideale per le due precedenti storie, legate rispettivamente alla presenza di un ipotetico serial killer e alla sparizione di senza tetto che sembra interessare proprio nessuno, nel terzo thriller ha spostato nettamente i rimandi geografici, scegliendo Roma e il Montana.

Per ora Marina Caserta non ha costruito un suo personaggio seriale, un detective o un commissario, ma ha dato vita a tipi umani molto diversi ai quali affidare le indagini: è infatti passata da una donna, il Commissario Deborah (con l’acca, come ricorda ironicamente il titolo del suo primo lavoro) Crosta, ad una coppia di cugini palermitani titolari di un’agenzia specializzata nel pedinamento di coniugi infedeli, per arrivare infine allo sceriffo Halifax, coadiuvato nel suo lavoro dal vicesceriffo Mc Donnel.

Marina Caserta intreccia vicende di ieri e di oggi

Come più volte accade nei thriller, l’autrice lega in modo indissolubile fatti avvenuti nel passato, precisamente nel giugno 2016, a quelli che avvengono nel presente, nel novembre 2018.

Gli scarti temporali vengono puntualmente segnalati al lettore, il quale tuttavia si chiederà a lungo quale concatenazione leghi fatti apparentemente estranei tra loro, personaggi che sembrano non aver nulla da condividere.

Ovviamente così non è, le relazioni di causa effetto sono rigorose, i due anni intercorsi tra il prima e il dopo sono stati necessari anche se caratterizzati da sacrifici e sofferenze.

Tutto ha inizio a Roma il pomeriggio del 15 giugno 2016, quando l’assassina col ruolo da protagonista esegue una sentenza di morte: professionale, algida, maniacalmente precisa e sicura nei suoi movimenti, non lascia spazio di azione alla sua vittima, che si piega al suo volere sapendo di non poter sfuggire alla sua condanna a morte.

Poi si eclissa, lasciandosi alle spalle il cadavere di un uomo che certamente sapeva chi lei fosse.

Montana, novembre 2018: a migliaia di km di distanza, diciassette mesi dopo, un incidente stradale mette in allarme lo sceriffo e il vicesceriffo di Wolf Creek, dal momento che la vittima è il giudice Harper, uomo assai noto e non solo per sentenze e scelte giuste ed equilibrate.

Le ombre in cui è avvolto il suo passato, le modalità dell’incidente, il luogo specifico in cui esso è avvenuto suscitano perplessità sin dal primo momento al vicesceriffo McDonnel, che ritiene necessario coinvolgere nelle indagini lo sceriffo Halifax, assente da due anni a causa di un terribile incidente che ne aveva sfigurato il volto.

Halifax accetta immediatamente la collaborazione, la vita da convalescente recluso che sta conducendo lo sta alienando, la possibilità di tornare a delle indagini, ad una vita attiva sono più forti delle remore di sua moglie, molto preoccupata per lui.

Sono sufficienti dieci giorni per comporre il quadro e definire i contorni precisi di una vicenda i cui protagonisti nascondono tutti una verità diversa da quella che appare, sono stati obbligati a vivere una vita che non era la loro, per scelta o per volontà altrui, costruendo una linea di demarcazione tra il Bene ed il Male lontana da quella del pensare comune.

Dieci giorni in cui l’incidente di Harper diventerà un semplice accidente in un quadro composito, in cui McDonnel, vittima inconsapevole di un gioco più grande di lui, vivrà con profondo disagio i rapporti con Halifax, col Dottore Russo, con la moglie e la segretaria di Harper, percependo a pelle la necessità di andare oltre le apparenze, senza riuscirci sino a quando non sarà lo sceriffo Halifax in persona a fornirgli le coordinate.

Un secondo incidente d’auto sulla neve genererà un succedersi di eventi a cascata, attraverso i quali la verità emergerà con prepotenza, collegandosi anche ad un terzo incidente, avvenuto esattamente due anni prima, nel novembre del 2016.

Marina Caserta costruisce personaggi come marionette legate a fili invisibili

Le vicende umane dei protagonisti del thriller di Marina Caserta sono certamente molto lontane dalla monotona quotidianità di un paese del Montana e affondano le loro radici, come si è detto, a Roma, in una calda giornata di inizio estate.

Qualcuno di loro regge i fili delle marionette e le obbliga a muoversi a suo piacimento, qualcun altro è privo della possibilità di scegliere e qualcun altro ancora, giunto al punto di non ritorno, decide di recidere una volta per sempre questi fili.

Nella vita, si sa, il Caso può determinare un certo esito, ma può anche succedere che esso venga pilotato, mosso da forze sconosciute ai più.

E’ questo che fa l’Organizzazione, la protagonista ultima ma impalpabile del thriller di Marina Caserta?

E qual è, al suo interno, il ruolo dei Facilitatori, vittime o carnefici essi stessi?

Rispondere a queste domande porterà a risolvere ogni dubbio, ma non certo a dare serenità agli animi, non a tutti, per lo meno.

Il vicesceriffo McDonnel, uomo tutto d’un pezzo, non riuscirà a capire e a giustificare quanto accaduto, mentre lo sceriffo Halifax, al contrario, saprà dare un’altra interpretazione, forte delle sofferenze patite per lunghi mesi per riprendersi dalle ustioni sul viso e sul corpo che lo avevano portato a un passo dalla morte.

Avrà al suo fianco la moglie, una donna molto cambiata nel corso dei mesi trascorsi ad accudirlo, recupererà anche legami con la sua famiglia interrotti da tempo, ma scoprirà come a volte gli amici non siano tali, ma siano nemici pronti ad eliminarti in nome di più alti principi.

Risolvere un caso difficile ed ingarbugliato, sebbene all’apparenza di una semplicità cristallina, porterà tutti i protagonisti a ricollocarsi al loro giusto posto, compreso il vecchio Giudice Harper, anch’egli soltanto una pedina su un imprevedibile scacchiere.

https://www.amazon.it/Libri-Marina-Caserta/s?rh=n%3A411663031%2Cp_27%3AMarina+CasertaAUTORE : Marina Caserta

TITOLO : L’assassina

EDITORE : Informazione Libera

PAGG:  223,   EURO 7,20  (disponibile in versione eBook euro 2,99)

 

 

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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