Giuseppe Viscardi, la beffarda imprevedibilità del destino

Giuseppe Viscardi, la beffarda imprevedibilità del destino

Giuseppe Viscardi, scrittore genovese ormai di lungo corso, è tornato al romanzo dopo una lunga pausa, come sua consuetudine.

Attento indagatore dei vizi e delle virtù che albergano nell’animo umano, ha deciso, in quest’ultima occasione, di compiere una brusca virata e indirizzarsi verso il giallo, il thriller, il noir.

Molteplici suggerimenti come chiave di lettura per “Senza traccia”, a cui va comunque aggiunto l’interesse per il sociale, per il benessere della collettività.

Si tratta dunque di una novità a livello di contenuti, che mantiene inalterata l’attenzione per uno scrivere pulito, lineare, volutamente estraneo ai barocchismi oggi troppo diffusi.

Ogni vita è una scommessa, per Giuseppe Viscardi

Lo sfondo su cui si muovono i protagonisti dei romanzi di Giuseppe Viscardi è sempre soltanto uno, la Liguria.

Genova ne è l’epicentro ideale, il focus da cui si diramano linee di narrazione divergenti, a volte sconcertanti.

L’assunto iniziale da cui muove questo romanzo è uno, il principio che per quanto noi si possa immaginare, programmare, costruire un futuro anche prossimo, il caso interverrà con ogni probabilità a scardinare le nostre sicurezze.

E’ un destino beffardo che ci accompagna nella nostra vita: con qualcuno sembra soltanto giocare a dadi, smontando qualsiasi ipotesi che non contempli la casualità.

Quanti mettono in preventivo, nel momento in cui partono per il viaggio di nozze, di ritornare da soli, perché il proprio coniuge è sparito nel nulla, senza lasciare tracce?

Certamente nessuno, eppure è successo nella realtà, così come accade nella finzione narrativa di Giuseppe Viscardi.

Il suo protagonista, Jacopo, è un brillante avvocato genovese, che lavora in un prestigioso studio legale di Milano.

Il suo matrimonio con Erika, figlia del fondatore, è stato il coronamento di un percorso che lo ha portato ad una sicura affermazione personale.

Il viaggio di nozze a New York, iniziato sotto i migliori auspici, si trasforma però in un incubo terrificante: nel corso di una sosta ad un McDonald’s Erika scompare dopo essersi recata in bagno.

Senza lasciare tracce.

Eccolo, il destino beffardo: la vita di Jacopo perde tutto il suo smalto, si trasforma ina somma di speranze e delusioni, nella ricerca senza fine di una spiegazione che non c’è.

All’adrenalina dei primi giorni, tra polizia, detective e suocero che muovono le loro fila, subentra la rassegnazione, il mesto ritorno a casa, a una vita che non sarà mai più quella di prima.

Si può ricostruire da capo un’esistenza andata in frantumi?

Schiacciato dai sensi di colpa, con il pensiero perennemente rivolto a Erika e alle ricerche che negli Stati Uniti non danno alcun esito, Jacopo viene per di più licenziato dallo studio legale, subendo una demonizzazione da tutti, suoceri e cognati.

A poco più di trent’anni deve reinventarsi per sopravvivere, sia concretamente che psicologicamente.

La sua vita nuova ha inizio dalla scuola, dall’attività di recupero di un doposcuola che lo mette a confronto con ragazzi un po’ problematici, non sempre supportati da ambienti familiari consoni.

Giuseppe Viscardi gioca a questo punto la carta della passione, quella calcistica nello specifico ( si narra che la Sampdoria abbia in lui un tifoso storico…).

Non lascia che Jacopo sprofondi in un dolore apatico, ma gli mette tra le mani la sorte di una quindicina di ragazzini con molte potenzialità e poche occasioni di esprimerle.

Perché non creare dal nulla una squadra di calcio e affrontare i campionati giovanili?

E’ una sfida, raccolta e vinta.

La “Scolari” vince e convince partita dopo partita, lo sport diventa davvero aggregazione e riscatto, si gioca solo se i risultati scolastici sono adeguati, si impara che la squadra vale più del singolo.

Jacopo è uscito sconfitto dalla sua prima vita, ma incredibilmente gliene viene proposta una seconda.

Nuovi amici, insieme agli storici Berto e Stefania, nuove conoscenze, il lavoro precario a scuola associato al poco che riprende nella libera professione, anche l’attenzione di e per una nuova donna, senza impegno.

I successi della “Scolari” sono la metafora di questa nuova esistenza, costruita lentamente nel tempo.

(Che Giuseppe Viscardi sia appassionato di calcio lo confermano le tante pagine che dedica alle tecniche, alle tattiche, alle formazioni, allo svolgimento delle partite, una chicca per gli amanti dello sport).

Come in ogni storia felicemente risolta, anche in questa c’è un però, l’avversativo che ci introduce nei meandri del thriller.

Storie nelle storie, la scelta di Giuseppe Viscardi

Mentre Jacopo riprende faticosamente a vivere, qualcuno che lo conosce, anche solo per essere stato al centro dell’attenzione mediatica per la sua vicenda, decide di coinvolgerlo nelle sue diaboliche scelte.

Jacopo si è offerto come supporto umano e legale per le famiglie colpite dal suo stesso destino, la sparizione di una persona cara.

A Giuseppe Viscardi è bastato approfondire le notizie di cronaca per vedere come ciò accada molto più frequentemente di quanto possiamo sapere.

A fianco dei casi che giornali e televisioni riportano, ce ne sono molti altri, persone che sono come dissolte, che non lasciano traccia di sé.

Senza un corpo si brancola nel buio e si può solo sperare, il più delle volte invano.

Jacopo rivive ogni volta tutti i suoi sentimenti, ma il suo è diventato un impegno ineludibile, utile forse anche per esorcizzare il passato.

Appare in televisione, discute la sua e le altrui esperienze, genera la rabbia livida della famiglia di Erika, ma soprattutto diventa bersaglio di un gioco solo apparentemente innocuo.

C’è un assassino che anestetizza le sue vittime, le uccide con efferata crudeltà e ne fa sparire i corpi, godendo della disperazione in cui cadranno sempre nuove famiglie.

E’ un killer che si sposta costantemente, di cui la polizia non riesce a capire nulla, ma che dopo ogni omicidio invia a Jacopo una cartolina senza messaggio dai luoghi in cui ha agito.

Tutto ciò sullo stesso asse temporale su cui si muove il recupero di Jacopo, in un’alternanza che  Giuseppe Viscardi mantiene salda in tutto il racconto.

E’ il Male contrapposto al Bene?

E’ una vendetta trasversale?

E’ la dimostrazione che il dolore è sempre collettivo?

Sicuramente è per Jacopo un motivo per non arrendersi: noi lettori sappiamo cosa è successo alle vittime, i protagonisti lo immaginano solo e sono spinti a cercare senza sosta una risposta.

A Jacopo si chiede di essere come l’araba fenice, di risorgere dalle sue stesse ceneri, ritrovare un senso per la propria vita, spendersi per gli altri, tornare a essere un avvocato, cercare di amare di nuovo, senza rimorsi.

La psicologia dei personaggi è fonte di interesse, ma secondo l’autore è la psicopatologia che affascina, più di quanto si creda.

Ed è in questo quadro che si inserisce la figura dell’assassino, le cui pulsioni sono indecifrabili per chi non le conosce e infinitamente dolorose per le vittime.

A volte, però, il destino beffardo si rassegna e ciò che può si risistema: un finale che ci lascia lo spazio per sperare ancora e sempre in meglio.

Giuseppe Viscardi, la beffarda imprevedibilità del destinoAUTORE : Giuseppe Viscardi

TITOLO : Senza traccia

EDITORE : Nuova Editrice Genovese

PAGG. 400      EURO 18,00

 

 

 

 

 

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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