Negli ultimi 20 anni stiamo assistendo ad un vero e proprio boom tecnologico che, grazie a strumenti sempre più nuovi e potenziati, ha modificato radicalmente il modo di comunicare tra le persone , una parte molto importante della vita di tutti noi. E se da un lato tutto ciò ha permesso di comunicare di più, è anche vero che, soprattutto con l’uso degli smartphone, i problemi di comunicazione stanno aumentando.
Ricordo una cena con pochi amici intimi che non vedevo da tempo. Era una bella serata, avevamo tante storie da raccontarci, e tante risate da fare insieme…ma è successo solo in parte. Quando ci siamo salutati mi sono sentita un po’ come svuotata, delusa, e non capivo perché. Eravamo le stesse persone di sempre. Che cosa c’era di diverso?
Pensandoci bene ho capito. Tra di non c’era un intruso: il cellulare. L’intera serata era stata inquinata dal persistente suono/vibrazione di notifiche via mail, whatsapp, messenger, messaggeria, telefonate in arrivo e in uscita. Una distrazione continua!
Poteva essere una bellissima serata in cui essere tutti presenti l’uno con l’altro, invece è stata rovinata dalla tecnologia, dai social media e dalle altre “diavolerie” dei cellulari.
Giù il telefono, per favore
Quale messaggio inviamo alle persone di fronte a noi quando siamo occupati con i nostri telefoni?
E’ lo stesso trattamento che vorremmo ricevere dalle persone con cui trascorriamo del tempo?
La tecnologia rappresenta un’enorme barriera alla presenza, all’esserci totalmente per l’altro, ma la responsabilità è principalmente nostra. Siamo noi, infatti, a decidere come usare la tecnologia a nostra disposizione, e se e come dare attenzione alle altre persone.
A tutti piace essere considerati e ascoltati, e quando siamo pienamente presenti con qualcuno, come per magia siamo ricambiati, il resto del mondo passa in secondo piano. Esattamente come la prima volta che ci si innamora: ci si sente totalmente connessi, la comunicazione diventa quasi una danza, c’è risonanza, sincronicità, unicità.
So che non è facile, non lo è neanche per me, per questo, nei momenti di svago con amici e parenti, mi impegno consapevolmente a fare del mio meglio per dare loro tutta la mia attenzione.
Qualche trucco per mettere giù il telefono
Facile a dirsi, non altrettanto a farsi? Ecco alcune delle strategie che uso abitualmente:
- Gli occhi sono davvero le finestre dell’anima. Mantenere il contatto visivo permette alle persone di sentirsi ascoltate.
- Ascoltare per capire, invece di ascoltare per rispondere. Se stiamo ascoltando solo per pianificare la nostra risposta restiamo bloccati nelle nostre teste. Sintonizzarsi sulle parole di una persona, e anche su come le dice, aiuta molto a connettersi con le persone.
- Limitare le distrazioni per cui, salvo casi particolari, la tecnologia è meglio lasciarla fuori. Il mondo può aspettare.
A Natale metti giù il telefono
Chi ricorda i bei vecchi tempi in cui esistevano solo telefoni fissi, e se non si era a casa le persone lasciavano un messaggio e aspettavano pazientemente una risposta? Che meraviglia! Al giorno d’oggi, purtroppo, siamo reperibili sui dispositivi mobili tramite Facebook, Messenger, Instagram, Snapchat e così via. Impostare il cellulare sulla modalità “aereo” è l’unica salvezza.
Fra poche settimane sarà Natale, tanti di noi passeranno le feste in famiglia. Credo sia una bella opportunità per essere veramente presenti con i propri cari, per fare conversazioni interessanti e, magari, fare i giochi da tavolo tutti insieme, senza distrazioni tecnologiche.
Circondarsi delle persone che amiamo vuol dire stare con loro non solo fisicamente, ma anche e soprattutto emotivamente e spiritualmente. Credo che questo valga più di qualsiasi regalo che daremo o riceveremo quest’anno, perché, come disse il monaco buddista e poeta Thich Nhat Hanh: “Quando ami qualcuno, la cosa migliore che puoi offrire è la tua totale presenza. Come puoi amare se non ci sei?”