Sport: 150 minuti a settimana allungano la vita (di 9 o 10 anni)

Sport: 150 minuti a settimana allungano la vita (di 9 o 10 anni)

Sport: 150 minuti a settimana allungano la vita (di 9 o 10 anni)Sport: come è noto, è utile al benessere del nostro organismo. Chi fa sport, del resto, è più longevo. Ciò che è meno chiaro, meno noto, è quale attività sia preferibile. Ci si domanda altresì quante volte a settimana fare movimento.

Sulla base della nuova tendenza che si segue in medicina, l’esercizio fisico è considerato una vera e propria terapia da prescrivere: come se fosse un farmaco, si può formulare una ricetta.

Con questo spirito, si consiglia di fare movimento per trenta minuti, cinque giorni a settimana, oppure cinquanta minuti, per tre sessioni. Il trucco è far sì che tra una sessione e l’altra non trascorrano mai più di due giorni.

Pensate che l’inattività fisica è il quarto fattore di rischio principale per la morte prematura, intorno al mondo.

Sport: caratteristica fondante del nostro essere

Il dottor Marco Tullio Cau, coordinatore Anti aging branch della clinica Salvator Mundi di Roma, si è espresso in questo modo: “Ormai numerosi studi diacronici hanno mostrato come per la maggior parte della sua esistenza sulla Terra l’uomo cacciatore/raccoglitore abbia fatto del movimento una caratteristica fondante del suo essere: se teniamo conto che il nostro Dna è cambiato di poco da allora, è possibile affermare che molte delle malattie croniche del XXI secolo (obesità, sindrome metabolica, diabete tipo II, malattie cardiovascolari…) siano dovute al connubio tra una alimentazione errata e comunque eccessiva rispetto alla sedentarietà che ormai ci contraddistingue. Per prima cosa bisogna distinguere tra promozione dell’attività fisica, rivolta alla popolazione generale (per esempio: camminare fa bene), e prescrizione dell’esercizio fisico, vero e proprio atto medico rivolto a specifici soggetti con indicazioni su tipo, intensità, durata, frequenza”.

Migliori risultati per chi fa sport

Secondo Dwyer et al., gli studenti fisicamente attivi sono più propensi a essere accademicamente Sport: 150 minuti a settimana allungano la vita (di 9 o 10 anni)motivati e ad avere migliori risultati scolastici. Aggiunge il dottor Cau: “La capacità cardiorespiratoria che si sviluppa con un corretto esercizio porta allo sviluppo di nuovi vasi sanguigni e quindi a una maggiore ossigenazione dei tessuti, compreso quello cerebrale, mentre la forza muscolare e la capacità motoria sono associate alla formazione di sinapsi tra i neuroni. La forma fisica può svolgere un ruolo chiave nella salute del cervello e nelle prestazioni accademiche nei giovani. Inoltre l’abitudine all’esercizio sin da piccoli è un predittore di attività anche in età adulta”.

Sport: migliora i test accademici

Sulla base dello studio “Fitness muscolare e aerobica, memoria di lavoro e conseguimento accademico nei bambini”, la forma fisica ha influenzato i risultati di test accademici e cognitivi in un gruppo di ragazzi tra i 9 e gli 11 anni. La ricerca è stata condotta da Shih-Chun Kao, dell’Università di Urbana in Illinois. In essa, la forma fisica aerobica è stata associata ad un aumento delle prestazioni matematiche e nelle funzioni algebriche.

I bambini italiani fanno poco sport

Sport: 150 minuti a settimana allungano la vita (di 9 o 10 anni)Nel Bel Paese, un quinto dei bambini (23%) non svolge regolarmente attività motorie nel tempo libero; circa un minore su dieci, poi, non le pratica neppure a scuola (11%): mancano, infatti, spazi attrezzati, oppure lo sport non è previsto nel programma scolastico. Il 63% dei fanciulli cammina al massimo mezz’ora al giorno; di questi, il 28% lo fa per meno di 15 minuti, sulla base dei dati di Save the children.

Sport: tempo sottratto alla preparazione scolastica?

Secondo Massimo Spattini, specialista in Scienza dell’alimentazione e in Medicina dello sport, certified in Anti-aging & Regenerative medicine (Abaarm-Usa) e direttore scientifico del portale Agemony.com, “Non dobbiamo pensare allo sport come a tempo sottratto alla preparazione scolastica, ma come un supporto strategico e indispensabile”. Prosegue Cau: “Una attività fisica costante migliora l’afflusso di sangue in zone come l’ippocampo, dove vengono processati i ricordi, e stimola la produzione di fatturi neurotrofici, ossia sostanze che contribuiscono alla crescita delle cellule nervose come il Bdnf (Brain-derived neurotrophic factor), che già nel 2002 è stato riconosciuto come coinvolto nei processi di apprendimento e nella formazione delle memorie a lungo termine, oltre a proteggere dalla depressione”.

Trenta minuti di jogging al giorno

Trenta minuti di jogging al giorno per le donne, quaranta per gli uomini, cinque giorni alla settimana, Sport: 150 minuti a settimana allungano la vita (di 9 o 10 anni)possono aumentare la vita di ben 9-10 anni.

Il movimento è un toccasana, poiché rallenta l’invecchiamento delle cellule. Perché ciò avvenga, del resto, l’allenamento deve essere intenso e funzionare, servire allo scopo. Lo si evince da una ricerca dell’Università di Brigham Young. L’età biologica dei soggetti è stata misurata sulla base della lunghezza dei telomeri dei volontari: sono le proteine alle estremità dei cromosomi, che funzionano da indicatori della longevità di ciascun individuo. I telomeri più lunghi appartenevano a coloro che svolgevano un’attività intensa e regolare.

Sport: non è mai troppo tardi

Abbandonare la vita sedentaria e camminare: ecco una buona idea, da applicare a ogni età. Uno studio longitudinale, della durata di 12 anni, ha preso in considerazione uomini e donne tra i 65 e i 74 anni. Su 2465 partecipanti, coloro che dedicavano il proprio tempo ad una attività regolare hanno fatto riscontrare un minor rischio di morte per tutte le cause (Journal of the American geriatrics society).

Esercizio regolare contro l’Alzheimer

Sulla base di uno studio recente, pubblicato dal Journal of Alzheimer disease, l’esercizio regolare può proteggere contro la malattia: anche in soggetti con familiarità per l’Alzheimer, una attività moderata (pari a 68 minuti al giorno) ha normalizzato il metabolismo del glucosio nel cervello, misurato con la Pet.

Sport: sviluppi recenti

Così conclude il dottor Cau: “Sempre recentemente, un gruppo di ricerca Irlandese, con il quale sono in contatto, ha pubblicato una serie di studi che provano, ancorché su modelli murini (topolini, ndr), come l’esercizio abbia su questi pazienti un effetto neurogenico ippocampale e sia in grado di produrre una riduzione della neuro-infiammazione, aspetti, peraltro, che possono sicuramente essere d’aiuto anche nel rallentare la neuro-degenerazione non patologica, alla quale andiamo tutti incontro con il normale invecchiamento”.

Muoversi, dunque, è una buona idea per invecchiare serenamente.

About Giorgio Maggioni

È dal 1993 che studia, analizza e sfrutta il WEB. Dicono sia intelligente, ma che non si applichi se non sotto stress, in quel caso escono le sue migliori idee creative. Celebre la sua frase: “è inutile girarci in giro, chi non usa il web è destinato a fallire”. È docente di webmarketing per l’internazionalizzazione d’impresa, dove incredibilmente, per ora, è riuscito a non rovinare alcuno studente. In WMM si occupa di sviluppare modelli di business utilizzando logiche non convenzionali.

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