Sole fantastico, ma come proteggersi? Ecco tutto quel che c'è da sapere

Sole fantastico, ma come proteggersi? Ecco tutto quel che c’è da sapere

Sole, mare, montagna: qualcosa di fantastico.

Luglio: tempo di silouette distese al sole.

Il sole: un dono magnifico, da amministrare con saggezza. Ecco tutto quello che c’è da sapere per abbronzarsi e godersi la tintarella, senza danno.

Tre italiani su dieci in vacanza senza occhiali da sole

Sole fantastico, ma come proteggersi? Ecco tutto quel che c'è da sapere

Non bisogna pensare soltanto al benessere della pelle: i nostri occhi sono preziosissimi. Proteggerli è necessario. Sono tre su dieci gli italiani che vanno in vacanza senza gli occhiali

Ecco i consigli per prevenire i rischi e proteggere gli occhi.

Coloro che usano gli occhiali da sole sono soltanto il 60% degli abitanti del Bel Paese. Tra loro, il 30% non li indossa mai, il 18% raramente e solo il 52 % li ritiene “indispensabili”.

Coloro che ne posseggono più di un paio sono appena il 17%.

Le offerte a basso prezzo, poi, sono attraenti per molti, troppi italiani.

Sulla base degli ultimi dati della Commissione difesa vista gli occhi, soprattutto in estate, devono essere protetti dagli agenti esterni che potrebbero danneggiarli, in primis il sole.

Occhi e sole: la parola all’esperto

Secondo il dottor Andrea Giani, medico chirurgo specialista in Oftalmologia e ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano, “L’esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti e alla luce blu può provocare danni acuti e cronici agli occhi. L’esposizione prolungata al sole senza protezione o con un occhiale non idoneo può portare a disfunzioni della superficie oculare. Inoltre, secondo alcuni studi, a lungo termine ciò potrebbe contribuire allo sviluppo di patologie croniche come cataratta e maculopatie. Per questo è necessario imparare a proteggersi in maniera adeguata”.

Occhi al sole: le giovani generazioni e gli anziani

Quando si tratta di esporre gli occhi al sole, le giovani generazioni e gli anziani rischiano più degli altri. Soltanto l’11% dei giovanissimi e il 10% degli over 55 utilizza lenti protettive con regolarità. Niente occhiali da sole per il 60% dei piccoli fra 2 e 6 anni. E’ un dato da non sottovalutare: gli occhi degli under 15 siano i più delicati e bisognosi di uno schermo ad hoc e di qualità.

Bisognerebbe scegliere gli occhiali da sole a seconda delle proprie esigenze e della situazione di utilizzo. Continua l’esperto: “Non tutti gli occhiali sono uguali. Qualche esempio: durante lo sport servono lenti resistenti agli urti e in grado di proteggere dai raggi UV anche in condizioni di performance estreme. Alla guida occorre prestare attenzione alla colorazione delle lenti, per garantire una adeguata protezione senza pregiudicare la visione nel passaggio dalla luce al buio delle gallerie. Non stiamo parlando quindi solo di un vezzo modaiolo ma di uno strumento che deve rispondere a criteri ben precisi”.

Esporsi al sole: consigli utili

  1. Indossare un cappello con la visiera, protegge il viso;
  2. Prestare attenzione alla luce che si riflette sulla sabbia o sull’acqua: intensifica l’esposizione al sole;
  3. Tenere d’occhio l’ora: gli occhi sono esposti a maggior rischio di danno solare tra le 10 di mattina e le 2 di pomeriggio poiché i raggi solari sono più intensi.
  4. Proteggersi con qualsiasi condizione atmosferica: i raggi UV possono danneggiare gli occhi anche quando il tempo è nuvoloso;
  5. Mangiare verdure a foglia verde e frutti ricchi di antiossidanti, vitamina A, C ed E. La luteina e la zeaxantina sono sostanze antiossidanti ritenute particolarmente benefiche per mantenere gli occhi in buona salute. La luteina si trova nei peperoni gialli, nel mango e nelle verdure a foglia verde. Broccoli, mais, arance e uova sono buone fonti di zeaxantina;
  6. Scegliere gli occhiali più adatti. E’ buona norma ricordare che l’ottico di fiducia e l’oculista di riferimento sono le persone più adatte a rispondere alle tue esigenze visive.

Esporsi al sole: arriva UV detector

Per esporsi al sole, del resto, non bisogna avere gli occhi chiusi, questa volta in senso metaforico. Al fine di comprendere se c’è troppo sole, oppure ce n’è troppo poco; per avere un’idea dell’intensità dei raggi e dell’indice UV e riscontrare quali sono le lenti da sole migliori da utilizzare, UV detector fa per noi: la ha lanciata Carl Zeiss vision.

Si tratta di un’App, scaricabile sia da Apple store che da Play store: è in grado di rilevare l’indice di radiazione UV dell’ambiente che ci circonda, fornendo al tempo stesso informazioni indispensabili su come proteggersi dal sole.

Si può calcolare l’indice UV della località in cui ci si trova, per mezzo della geolocalizzazione del proprio smartphone.

A calcolo avvenuto, ad ogni valore rilevato viene associato un colore in base all’intensità dei raggi solari. Più il colore sarà tendente al rosso, maggiore sarà l’esposizione alle radiazioni solari e ai rischi provocati dalla luce blu, presente non solo nell’illuminazione artificiale e in quella emessa dai dispositivi digitali, ma anche e soprattutto nella luce solare.

Alcune informazioni relative alla protezione necessaria associata a quel determinato valore UV, come ad esempio “indossare occhiali da sole e cappelli con visiera” oppure “utilizzare creme protettive”, saranno aggiunte dall’applicazione in base alla rilevazione. Sarà indicata la lente consigliata in base alle condizioni di luce e alle radiazioni registrate.

Che fare se gli occhiali da sole non sono quelli giusti? Nella sezione Centro ottico si individua il centro più vicino. C’è di più: si possono fare selfie e condividerli sui social.

Estate e gambe gonfie

Gambe pesanti? Piedi e caviglie gonfie, prurito, formicolii? Le temperature sono aumentate con l’arrivo della bella stagione e queste problematiche si manifestano. Le donne sono gli individui maggiormente soggetti a disturbi circolatori dovuti all’insufficienza venosa e alla fragilità capillare.

Che cosa avviene? Si verifica un ristagno di sangue nelle vene o di liquidi nei vasi linfatici. Così si determina la comparsa dei sintomi. A sera, specialmente al termine di una giornata faticosa, oppure quando si rimane seduti o in piedi per lungo tempo, questi disturbi si fanno sentire. Se si viaggia per molte ore, costretti in una posizione scomoda, l’insorgenza del dolore e del gonfiore alle gambe è favorita: diventa più frequente e fastidiosa. In estate, del resto, le temperature e l’umidità favoriscono la dilatazione delle vene degli arti inferiori.

Ma quali sono le ragioni alle origini dell’effetto gambe pesanti? Non bisogna dimenticare

la variazione ormonale. Le donne, rispetto agli uomini, ne sono naturalmente più toccate, tanto che, per le mamme in dolce attesa, nelle quali il peso aumenta e il bambino esercita pressione, l’insufficienza venosa è uno tra i disturbi decisamente meno gradevoli.

Che fare? Adottare uno stile di vita più sano, all’insegna di una alimentazione equilibrata e del movimento.

Ecco, in dieci punti, ciò che consiglia Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, per gambe leggere e in salute:

  1. Praticare attività fisica. Lo sport è fondamentale per avere una buona circolazione del sangue. È importante praticare attività fisica due o tre volte a settimana, variando, se possibile, la tipologia di allenamento. Sono particolarmente indicati gli sport che tonificano la muscolatura delle gambe come il nuoto (che migliora la circolazione anche grazie al massaggio naturale dell’acqua), il jogging, la bicicletta e il trekking. Meglio rinunciare all’ascensore ed evitare, per brevi spostamenti, la macchina, cercando di camminare di buon passo almeno per 30 minuti ogni giorno. Camminare, infatti, favorisce il mantenimento di un buon ritorno venoso poiché si attiva la pompa muscolare che spinge il sangue verso il cuore.
  2. Perdere i chili di troppo e mangiare sano. Le persone in sovrappeso soffrono più frequentemente di insufficienza venosa in quanto sono maggiormente soggette allo schiacciamento dei vasi sanguigni. Sarebbe meglio perdere i chili di troppo e più in generale, adottare una alimentazione equilibrata, un aiuto indispensabile per la salute delle vene. Quindi, più verdura e frutta, specie quella “rossa”, naturalmente ricca di sostanze capillaroprotettrici (peperoni e frutti rossi ad esempio), pochi grassi, più legumi e un giusto apporto di cereali che, per la loro ricchezza in fibre, aiutano il transito intestinale, combattendo il gonfiore. Limitare il consumo di alcolici e fare attenzione all’eccesso di sale poiché il sale facilita il ristagno venoso e favorisce l’aumento della pressione, contribuendo a peggiorare i sintomi dell’insufficienza venosa.
  3. Cambiare spesso posizione. Se si è impegnati in un’attività che costringe a stare a lungo fermi, in piedi il consiglio è di far lavorare le caviglie sollevandosi sulle punte, almeno per due minuti ogni ora. Se, invece, si rimane a lungo seduti, si dovrebbero sollevare le gambe almeno per un quarto d’ora, tre volte al giorno, oltre ad utilizzare una pedana poggiapiedi. Un’altra buona regola è quella di evitare di accavallare le gambe, e abituarsi a fare due passi ogni tanto per riattivare la circolazione.
  4. Riposare con le gambe sollevate. Bisognerebbe inclinare il letto o sollevare il materasso in modo che le estremità inferiori rimangano sollevate di 15-20 centimetri. Un modo per ottenere facilmente la giusta pendenza è mettere un cuscino sotto il materasso, in modo che i piedi siano più alti rispetto al cuore. Infatti, sollevare le gambe facilita la risalita del sangue al cuore ed evita la stasi circolatoria.
  5. Usare tacchi alti con moderazione. È importante mantenere la curvatura naturale del piede, evitando di camminare scalzi ma anche di sfoggiare tacchi troppo alti, che possono compromettere il ritorno venoso. L’ideale sarebbe indossare un tacco comodo e di pochi centimetri.
  6. Fare attenzione all’abbigliamento. I vestiti troppo fascianti ostacolano la corretta circolazione. Vale la stessa regola per le calzature, che non devono essere scomode e costringere eccessivamente il piede. Un aiuto può, invece, arrivare dalla elasto-compressione attraverso calze elastiche che aiutano a ripristinare la normale circolazione venosa. La compressione esterna sulla gamba, infatti, contrasta l’aumento della pressione all’interno delle vene e accelera il flusso del sangue nei vasi oltre a restringere le vene dilatate.
  7. Rimanere idratati. È indispensabile assumere molti liquidi durante la giornata, anche lontano dai pasti, per “diluire” il sangue e facilitarne la “risalita” dalle gambe verso il cuore.
  8. Fare la doccia fresca. Piuttosto che fare un bagno caldo, possibile causa di vasodilatazione, che affatica le pareti delle vene, è preferibile lavarsi con acqua tiepida corrente per ottenere un’ottimale azione tonificante sulla circolazione.
  9. Praticare dei massaggi. Utili per riattivare la circolazione delle gambe nel caso di pesantezza e gonfiore, i massaggi possono dare molto sollievo, ma solo quando non hanno un’azione eccessivamente riscaldante. Per aumentare il loro beneficio si potrebbe praticarli associati ad un getto di acqua tiepida.
  10. Ricorrere ai farmaci di automedicazione. Per alleviare i sintomi delle gambe gonfie e combattere la fragilità capillare i farmaci di automedicazione possono risultare utili. Applicati localmente, sotto forma di creme o gel per un sollievo immediato, oppure assunti per via generale, sotto forma di polvere o compresse, offrono all’organismo sostanze capillaroprotettrici – a base di diosmina, anche in associazione oppure a base di flavonoidi (oxerutina, troxerutina, mirtillina) o di composti tripterpenici (escina, ippocastano, centella) – che aiutano a ridurre il gonfiore agendo sulla circolazione e, in particolare, sui capillari venosi, proteggendoli e rendendoli maggiormente elastici.

Riconoscibili grazie al bollino che sorride sulla confezione, vanno assunti leggendo sempre il foglietto illustrativo. In caso di gravidanza, consultare il proprio medico di fiducia.

Sole: i primi caldi e il colpo di calore

Nell’afa, in luoghi dove il caldo e l’umidità raggiungono livelli critici, aumentano le probabilità di andare incontro ad un colpo di calore. Esso si manifesta a qualsiasi età, ma i soggetti più a rischio sono i bambini, gli anziani, chi svolge attività fisica impegnativa con una temperatura ambientale superiore ai 30°, chi si sposta repentinamente da climi più freddi a climi più caldi e chi soffre di determinate patologie come diabete, obesità ed insufficienza cardiaca cronica.

Un quarto degli accessi al pronto soccorso nel periodo estivo, secondo le stime, sono legati al colpo di calore. Esso si verifica quando si sottopone il proprio corpo ad uno stress termico e ci si espone, per esempio, al sole nelle ore più calde del giorno senza le adeguate protezioni. In giornate non particolarmente calde, con un tasso di umidità del 90%, possono inoltre manifestarsi i sintomi dello stress da calore.

Colpo di calore: campanelli d’allarme

Sole fantastico, ma come proteggersi? Ecco tutto quel che c'è da sapereResta da capire quali sono i campanelli d’allarme e come fare per riconoscere il malore.

Queste le parole del dottor Marco Bordonali, direttore del pronto soccorso dell’Ospedale San Giuseppe di Milano: “Il colpo di calore (ipertermia) si manifesta con un quadro progressivo inizialmente caratterizzato da confusione mentale, crampi muscolari, nausea e vomito. In questo stadio la sudorazione copiosa cerca di eliminare il calore in eccesso, ma quando questo meccanismo di compensazione non è sufficiente si instaura il colpo di calore vero e proprio. La temperatura corporea può salire fino a 39°-40° ed il quadro neurologico diventa progressivamente più severo: si possono, quindi, evidenziare agitazione, aggressività, cefalea che il paziente descrive insopportabile, perdita di coscienza secondaria e diminuzione della pressione arteriosa dovuta alla disidratazione. Sopra i 40° può degenerare in coma per iniziale danno cerebrale e sopra i 41° inizia il processo di morte cerebrale che diventa irreversibile per temperature interne sopra i 45°. A livello della cute si assiste ad un iniziale arrossamento per dilatazione dei capillari che cercano di portare più calore verso la pelle; in caso di non intervento l’abbassamento della pressione, a seguito della disidratazione, provoca un sequestro di sangue verso gli organi interni e la cute diviene pallida o cianotica. In questa fase si associa il senso di freddo e brivido”.

Che fare? Bisogna intervenire tempestivamente, quando i primi sintomi si manifestano. Ciò è fondamentale, al fine di ostacolare la progressione del malore.

Continua il dottor Bordonali: “Il colpo di calore è sempre una condizione di emergenza che richiede un intervento immediato ed un rapido ricorso alle cure ospedaliere. Chiunque può e deve, in ogni caso e nell’attesa di poter trasportare il paziente in ospedale, fare il necessario per iniziare il trattamento già sul luogo dell’evento”.

Ecco i passi necessari per contrastare il colpo di calore.

  1. Il primo passo è abbassare la temperatura della persona colta dal malore, che deve essere portata immediatamente all’ombra e, se possibile, in un luogo fresco.
  2. Devono essere rimossi i vestiti e devono essere messe in atto delle misure per abbassarne il più possibile la temperatura corporea. Può essere utile, ad esempio, avvolgere il corpo in asciugamani imbevuti in acqua fredda e applicare del ghiaccio a livello della testa, della nuca, del torso, dell’inguine avendo cura di non posizionare il ghiaccio direttamente sulla pelle ma interponendo dei sacchetti di plastica avvolti in panni o fazzoletti.
  3. In queste fasi è opportuno controllare periodicamente la temperatura per monitorare l’efficacia di quanto messo in atto e per evitare una pericolosa discesa troppo rapida della temperatura.
  4. Se la persona è cosciente è importante cercare di reidratarla con acqua e, in tutte le fasi, va tenuta sotto controllo la frequenza cardiaca per essere pronti ad eseguire la rianimazione cardio-polmonare in caso di arresto.

Pochi ma preziosi accorgimenti, in grado di prevenire il colpo di calore, sono utili al fine di evitare l’insorgere di un quadro clinico complesso e potenzialmente mortale.

“Durante una prolungata esposizione al sole si devono sempre evitare il surriscaldamento e la disidratazione. L’abbigliamento deve essere leggero, i vestiti ampi per facilitare la traspirazione cutanea ed è sempre utile indossare un cappello per riparare la testa. Vanno evitati gli sforzi fisici nelle ore più calde e gli spazi ristretti ed affollati, non bisogna rimanere in auto esposte al sole per lunghi periodi e, in caso si debba rimanere all’aperto in luoghi assolati, è fondamentale idratare l’organismo per compensare i liquidi persi con la sudorazione evitando alcol e caffè. In un’ottica di prevenzione inoltre è sempre consigliabile ‘allenare’ il proprio fisico a rimanere in determinate condizioni ambientali, allungandone man mano la permanenza ,poiché il rischio di colpo di calore è correlato all’abitudine che l’individuo ha di essere esposto ad una data temperatura. L’associazione calore-umidità che spesso ci accompagna nelle estati in città è la miscela che innesca un processo che rapidamente può diventare irreversibile. Anche gli organismi più giovani e sani non possono essere considerati immuni dal rischio di incorrere in tale evenienza. La prevenzione gioca un ruolo fondamentale affinché si possa godere dei privilegi della bella stagione senza esser vittime di una delle sue più infide trappole”.

Sole e estate: che fare?

E’ una buona idea seguire i punti che seguono, al fine di mantenersi in buona salute sotto l’ombrellone.

–            Assicurarsi di rimanere sempre idratati, assumendo regolarmente liquidi, soprattutto se si trascorrono molte ore della giornata sotto il sole. Fare attenzione al vento: in queste condizioni si percepisce meno il calore e si rischia la disidratazione.

–            È preferibile evitare di esporsi al sole nelle ore più calde, ricordandosi di applicare sempre la crema solare ad alta protezione: questo vale per tutti ed è assolutamente d’obbligo per i bambini. È importante applicare la protezione a intervalli regolari e in modo particolare dopo i bagni.

–            Soprattutto nelle ore più calde della giornata è consigliabile, come detto, l’utilizzo di occhiali da sole e proteggere la testa. Questa regola vale soprattutto per i bambini che tendono a giocare per ore al sole.

–            In caso di scottature è consigliabile evitare l’ulteriore esposizione e prendersi cura della propria pelle, nutrendola con sostanze emollienti. Una buona regola in caso di scottature è non fare la doccia con acqua troppo calda, stando attenti ad asciugare la parte irritata con delicatezza, senza esercitare pressione con l’asciugamano.

–            Fare attenzione a non fare il bagno immediatamente dopi i pasti principali: è consigliabile attendere 2-3 ore in modo che la digestione sia terminata. Ovviamente, il tempo varierà a seconda di quanto il pasto è stato abbondante.

–            In caso di gita in barca, se lo stomaco risultasse scombussolato, preferire alimenti secchi e poveri di grassi, evitando fumo di sigaretta, alcolici e bevande gassate.

–            Se punti da insetti come api o vespe, è importante disinfettare con cura la ferita togliendo con delicatezza il pungiglione, facendo attenzione a non spezzarne la parte residua. Per stare al riparo dalle zanzare, invece, attenzione alle luci e ai ristagni d’acqua.

–            Nel caso di puntura di medusa è bene rimuoverne eventuali residui dalla pelle. La zona colpita va lavata con acqua di mare: l’acqua salata è da preferire a quella dolce che al contrario acuisce i sintomi. È opportuno poi coprire la parte infiammata, perché è sensibile alla luce del sole e tende a scurirsi, provocando delle cicatrici antiestetiche.

Gli accorgimenti per la salute ad alta quota

Sole fantastico, ma come proteggersi? Ecco tutto quel che c'è da sapereEcco gli accorgimenti per chi ama la montagna.

–            Usare occhiali da sole e non dimenticare la crema solare ad alta protezione: in montagna si è maggiormente soggetti al rischio di scottature, perché l’atmosfera è più rarefatta e di conseguenza i raggi solari più dannosi. L’ideale è utilizzare una crema 50+.

–            Vestirsi adeguatamente scegliendo calzature adatte e portando sempre con sé indumenti impermeabili e antivento.

–            In caso di passeggiate è consigliabile sempre mettere nello zaino disinfettante, cerotti, garze sterili e ghiaccio secco per poter intervenire tempestivamente in caso di piccoli incidenti. Se si prende la classica storta o in caso di strappi, è necessario intervenire sull’articolazione infiammata applicando una fonte fredda come il ghiaccio e in seguito rimanere a riposo fino a completa guarigione. Nell’eventualità di sbucciature o escoriazioni, è opportuno disinfettare subito la ferita con cura per minimizzare il rischio di infezione. Ovviamente bisogna valutare l’entità del danno: se il taglio risulta profondo meglio recarsi al pronto soccorso.

–            Per prevenire il rischio di fastidiosi crampi è importante mantenersi idratati bevendo molta acqua o bevande ricche di sali minerali, che assicurano un buon rendimento muscolare.

Ecco le regole base per chi resta in città:

–            Evitare gli sbalzi di temperatura: trascurare questa accortezza può portare al manifestarsi di sintomi da raffreddamento, come tosse, raffreddore e mal di gola, specialmente se si esagera con l’aria condizionata. Il passaggio da un ambiente refrigerato all’esterno può causare l’insorgere di queste problematiche. Meglio portare sempre con sé qualcosa con cui coprirsi le spalle e la gola.

–            Se decidete di trascorrere una giornata in piscina utilizzate sempre le ciabatte, in quanto i luoghi più umidi favoriscono la proliferazione di funghi, facilmente contraibili attraverso il contatto. Inoltre, è buon uso non condividere i teli da bagno perché aumentano il rischio di trasmissione.

–            Il caldo può diventare un cattivo alleato del sonno. Per favorire un corretto riposo evitate le bevande alcoliche o eccitanti come tè e caffè, soprattutto prima di andare a dormire.

Per chi si sposta all’estero…

–            Quando ci si reca all’estero, soprattutto in Paesi lontani, è consigliabile chiedere al proprio medico di famiglia o alla propria Asl quali siano le profilassi da adottare per evitare il rischio di contrarre gravi malattie.

–            Spesso gli spostamenti da un Paese all’altro causano problemi all’apparato gastrointestinale: il nostro intestino, complice il cambio di alimentazione e, spesso, l’orario dei pasti, perde il suo ritmo abituale. È consigliabile soprattutto nei primi giorni di vacanza evitare bibite gassate e cibi elaborati, ricchi di grassi e spezie, più difficili da digerire e per questo maggiormente responsabili di pesantezza e acidità. Meglio prediligere alimenti ricchi di fibre, che aiutano soprattutto chi ha problemi di stipsi. E’ poi buona abitudine ordinare bevande senza ghiaccio che possono inaspettatamente, a causa di sbalzi di temperatura, generare mal di pancia e diarrea. Inoltre, soprattutto nei Paesi esotici, meglio comprare acqua in bottiglia per evitare problemi di diarrea, dovuti a germi presenti nell’acqua che potrebbe non essere controllata.

–            Se si viaggia all’estero è opportuno portare con sé farmaci che si usano abitualmente, specie quelli prescritti dal medico, oppure informarsi sul nome del principio attivo per trovare un farmaco analogo.

–            Macchina, treno o aereo: spesso, soprattutto per i bambini gli spostamenti generano nausea e vomito, i sintomi tipici della cinetosi. Se siete soggetti a questi problemi è meglio evitare di mangiare in modo pesante prima del viaggio, ingerendo alimenti secchi e poveri di grassi, come ad esempio un grissino o un cracker. Evitate anche, prima di partire, di ingerire troppi liquidi.

Ecco i farmaci per il nostro kit da viaggio:

  • Disinfettanti, garze sterili, ghiaccio secco e cerotti per escoriazioni, ferite, strappi e distorsioni. Possono essere utili anche farmaci ad azione cicatrizzante.
  • Anche se in genere i lividi, in caso di botte o cadute, scompaiono in pochi giorni, specie se non particolarmente estesi, ci sono comunque medicinali di automedicazione, a base di eparinoidi e sostanze capillaroprotettrici, che possono essere usati per favorire il riassorbimento dell’ematoma, specie se esteso.
  • In caso di dolori articolari, muscolari e distorsioni possono essere utili farmaci antinfiammatori non steroidei per uso topico, e farmaci miorilassanti che aiutano a rilassare la muscolatura.
  • Antisettici e disinfettanti sono da applicare direttamente sulla pelle in caso di scottature per detergere la pelle e alleviare il bruciore. Per favorire la rigenerazione dell’epidermide, possono essere impiegati farmaci a base di acido ialuronico, sulfadiazina argentica e catalasi specie in caso di forte scottatura. In caso di eritema solare è possibile utilizzare pomate che aiutano a combattere l’infiammazione e che alleviano il prurito. Ricordarsi che quando si applicano farmaci sulla pelle bisogna evitare l’esposizione al sole per qualche giorno, in quanto essa può creare reazioni e fenomeni di fotosensibilità.
  • Creme e pomate contro le irritazioni della pelle, soprattutto in caso di punture di insetti e animali (antistaminici e corticosteroidi a bassa/media potenza). Gel al cloruro d’alluminio, astringente e antisettico, per alleviare il prurito da puntura di zanzara o medusa.
  • Gli antiemetici (contro il vomito) e gli antispastici (contro gli spasmi intestinali) sono indicati in tutte le forme di cinetosi (mal d’auto, mal di mare e mal d’aria).
  • Farmaci ad azione blandamente sedativa per regolarizzare il ritmo sonno-veglia.
  • Lassativi in caso di stitichezza persistente. Mai abusarne e farne un uso occasionale.
  • Procinetici e antiacidi per la cattiva digestione. I procinetici aiutano a favorire la ripresa del transito dei cibi attraverso lo stomaco, oltre a contrastare anche nausea e vomito mente gli antiacidi sono un utile aiuto in caso di bruciore di stomaco e reflusso gastro-esofageo. Il gonfiore, invece, si può sconfiggere grazie agli adsorbenti intestinali, in particolare a quelli contenenti carbone attivato, che consente di assorbire i gas in eccesso presenti nelle viscere, oppure simeticone.
  • Antidiarroici, che sono in grado di ripristinare in tempi rapidi la normale popolazione batterica intestinale. Particolarmente utili sono quelli a base di lievito e di lattobacilli. Quando la diarrea persiste per qualche giorno, possono essere utili farmaci inibitori della motilità intestinale come la loperamide (da non utilizzare nei bambini). Se si è in un Paese estero e la diarrea non si arresta in breve tempo, farsi vedere da un medico.
  • Antimicotici per uso topico in caso di infezioni fungine (c.d. micosi).
  • Farmaci antipiretici, come il paracetamolo e l’acido acetilsalicilico, in caso di febbre.
  • Spray nasali vasocostrittori per raffreddore o naso chiuso, antitussivi in caso di tosse mentre, in caso di mal di gola, oltre a sostanze ad azione balsamica si possono impiegare antisettici e disinfettanti del cavo orale per contrastare eventuali microorganismi. Nelle forme più intense si può ricorrere, sotto forma di spray o pastiglie, anche ad antinfiammatori non steroidei che contribuiscono ad alleviare dolore e bruciore.
  • Per il mal di testa ricordiamo l’ibuprofene e gli altri Fans (antinfiammatori non steroidei), di cui fanno parte numerosi medicinali di larghissimo impiego, come, ad esempio, acido acetilsalicilico, naprossene, diclofenac, ketoprofene.
  • Non bisogna poi dimenticare di portare con sé i farmaci con ricetta che si assumono abitualmente (ad esempio quelli per la pressione alta, per il cuore, la pillola anticoncezionale, etc.).

Quando si viaggia, poi, non bisogna dimenticare mai di conservare i farmaci nel modo corretto. I forti sbalzi di temperatura sono da evitare. Non bisogna superare i 30 gradi e i farmaci devono essere conservati nel bagaglio a mano: in stiva le temperature possono raggiungere valori molto bassi. Bisogna evitare le sistemazioni umide e, come deve accadere in ogni situazione, tenere lontani i medicamenti dalla portata dei bambini.

Sole e contraccezione

Sole fantastico, ma come proteggersi? Ecco tutto quel che c'è da sapereOggi la contraccezione ormonale non è più una nemica della pelle al sole.

Ma quali sono le accortezze da usare quando si utilizza una pillola anticoncezionale?

Il rapporto tra caldo, sole e pillola anticoncezionale merita di essere approfondito. Non parliamo soltanto nel caso nel quale “si lascia il blister nel cruscotto della macchina o in una borsa sotto il sole”, come afferma il professor Annibale Volpe, past president della Società italiana della contraccezione (Sic) e ginecologo a Modena. Infatti, “La stessa accortezza ci vuole quando si viaggia in aereo, meglio portare la pillola con sé nel bagaglio a mano per evitare continui sbalzi di temperatura”.

La pelle esposta al sole può incorrere in reazioni: scottature ed eritemi. Bisogna prevedere questi fastidi con i giusti prodotti. Dobbiamo essere altrettanto attenti nella prevenzione delle gravidanze indesiderate.

Anticoncezionale orale e abbronzatura

Come conciliare voglia di abbronzatura e utilizzo dell’anticoncezionale orale? “È ancora diffuso il credo sulla base del quale la pillola possa causare eritemi, eczemi o macchie in estate. Falso: non è la contraccezione ormonale a causare episodi di fotosensibilizzazione, ma un’esposizione sconsiderata ai raggi solari”. Il consiglio è non “dimenticare mai di applicare un’adeguata protezione solare!”. A prescindere dalla pillola. “Allo stesso modo, è assolutamente falso dire che la pillola anticoncezionale ostacola l’abbronzatura. Se è vero che gli estrogeni contenuti in alcuni tipi di contraccettivi ormonali hanno gli stessi effetti di quelli prodotti in gravidanza, quando la pigmentazione cutanea può presentarsi ‘irregolare’, è altrettanto vero che i livelli contenuti nelle formulazioni di nuova generazione sono così bassi che è molto raro che abbiano degli effetti sulla pelle”. Nei rari casi di ipersensibilità, un adeguato filtro solare può risolvere il problema.

Sole fantastico, ma come proteggersi? Ecco tutto quel che c'è da sapere“Con l’arrivo della bella stagione, delle vacanze e della voglia di stare all’aria aperta, è frequente imbattersi in informazioni sul rapporto tra anticoncezionali orali e macchie cutanee non supportate da più che approfonditi dati scientifici che danno una visione distorta della realtà. Non bisogna creare confusione basandosi su conclusioni mal interpretate e fuorvianti che non evidenziano i molti vantaggi della contraccezione ormonale che, noi della Sic, abbiamo più volte ribadito e riaffermiamo con convinzione”.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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