ridurre il dolore del parto

Ridurre il dolore del parto? Ecco come funziona l’analgesia peridurale

Sebbene i 9 mesi che precedono il parto non si possano ritenere ‘una passeggiata’, molte donne in gravidanza temono proprio il parto stesso.

Sebbene si tratti di un processo naturale e fisiologico, la speranza è quella di poter provare meno dolore possibile.

analgesia peridurale parto
Tiziana Borsatti

“Il dolore del travaglio del parto è il dolore più intenso che la maggior parte delle donne sperimenta nel corso della vita e l’evidenza medica (EBM) considera l’analgesia peridurale o epidurale la più efficace nel corso del travaglio stesso”, afferma Tiziana Borsatti, Spec. Anestesista e Rianimazione e Consigliera OMCeO Torino.

La partoanalgesia epidurale (o peridurale) è una modalità di somministrazione di farmaci analgesici e anestetici che agiscono esclusivamente sulle vie di trasmissione del dolore e non sulle vie di trasmissione della sensibilità o sulle fibre motorie: in questo modo le contrazioni uterine vengono percepite, ma non sono dolorose.

Inoltre, è opportuno sottolineare che non esiste un unico dolore perché l’intensità di percezione e le variabili sono molteplici: l’emozionabilità, l’ansia, la paura, le esperienze di vita, la memoria del dolore, l’epigenetica.

Breve storia dell’analgesia peridurale

La tecnica peridurale fu realizzata nel 1885 dal neurologo americano James Leonard Corning.

Tuttavia, fu Soeckel il primo a utilizzare l’analgesia loco-regionale (relativa a un punto preciso del corpo) in travaglio di parto, ma il ginecologo Eugene Aburel, nel 1931, fu il primo a codificarla.

Tale tecnica fu introdotta in Italia, e proprio a Torino, culla dell’anestesia italiana, dal prof. Achille Mario Dogliotti, chirurgo e pioniere della Scuola Italiana di Anestesiologia, che il 18 aprile 1931 pubblicò, nel bollettino della Società Piemontese di Chirurgia (Vol. 1 anno 1931), il lavoro: “Un promettente metodo di anestesia tronculare in studio: la anestesia peridurale segmentaria”.

Il Professor Dogliotti descrisse, con estrema precisione, la tecnica di esecuzione. Tecnica rimasta pressoché invariata tranne, ovviamente, per i materiali (oggi molto raffinati, monouso, atraumatici e biocompatibili) e per i farmaci (attualmente si utilizzano anestetici e oppioidi più potenti e meno tossici).

Analgesia peridurale per il parto: come si esegue questa raffinata tecnica

Il blocco del dolore ( grazie all’analgesia peridurale) va eseguito sterilmente previa visita anestesiologica e consenso della donna.

analgesia peridurale“La paziente può essere posizionata seduta o in decubito laterale. Sarebbe preferibile eseguire la peridurale a una dilatazione della cervice uterina sui 3/4 cm, ma è anche possibile posizionare il cateterino prima, a dilatazione inferiore e senza particolari interferenze, su richiesta della partoriente, soprattutto nei parti indotti dove la caratteristica del dolore continuo può divenire insopportabile. Avanzando con il travaglio le contrazioni sono più
frequenti e più dolorose con maggior difficoltà per la paziente nel mantenere la posizione indicata e per l’operatore nell’eseguire la tecnica. Previa anestesia locale sul sito lombare scelto (L2/L3 – L3/L4 cioè il numero della vertebra corrispondente) si prosegue con ago di Tuohy con calibro 18 gauge (un’unità di misura per il diametro degli aghi medici)”, spiega Borsatti.

Con questa tecnica, per raggiungere lo spazio epidurale, l’ago attraversa i seguenti tessuti: cute, sottocute, legamenti sopraspinoso, interspinoso e legamento giallo.

È importante ricordare che obesità e sovrappeso complicano molto la ricerca dello spazio epidurale, poichè i tessuti sono dilatati.

La presenza della punta dell’ago in questo legamento è percepita come aumento di resistenza superato il quale la caduta di tale resistenza indicherà lo spazio peridurale.

Questo spazio, quindi, si potrebbe quasi definire come ‘immaginario‘, l’abilità dell’operatore è fondamentale perchè possa essere raggiunto attraverso la sensibilità della sua mano.

“Si inserirà il cateterino per 3/4 cm, sfilando l’ago di Touhy, per poi fissarlo alla cute. Se la tecnica viene eseguita con criteri di sicurezza la complicanza maggiore può essere una cefalea nucale transitoria (un forte mal di testa) da puntura durale, dovuta al superamento della punta dell’ago dello spazio peridurale (0,8% delle peridurali antalgiche eseguite). Cefalea che regredisce, con adeguata posizione supina, somministrazione di liquidi e antidolorifici nel giro di pochi giorni“, aggiunge Borsatti.

Perchè si pratica poco?

Si stima che la media nazionale di interventi di analgesia epidurale effettuata durante i parti si attesti intorno al 20%.

Potremmo chiederci perchè sia così bassa se dal 2017 l’analgesia epidurale rientra nei LEA (Livelli essenziali di assistenza) e pertanto dovrebbe essere garantita in tutti i punti parto?

“In molte realtà non riescono a fornire l’analgesia epidurale, non solo per mancanza di personale, ma anche di competenze.- precisa la dottoressa Borsatti – Alcune situazioni particolari come le emergenze, soprattutto se l’esperienza è poca, si tenderà a scoraggiarne l’utilizzo, per esempio quando la donna gravida si trova in un stadio molto avanzato del travaglio, con la dilatazione uterina ormai avanzata o completa”.

periduralePer esempio, in Francia questa tecnica si esegue quasi di routine. In Olanda, invece, viene consigliato fortemente il parto naturale.

Una curiosità, invece, riguarda le donne con tatuaggi sulla schiena.

Quando l’ago penetra nella cute e negli strati più profondi, può portare all’interno dell’organismo ciò che era presente più in superficie. Proprio per questo motivo la tecnica va eseguita in ambiente sterile e sterilizzando la parte esterna della pelle stessa.

Tuttavia, sebbene la maggior parte degli inchiostri con cui si eseguono i tatuaggi sia a base di pigmenti organici, possono essere contenute sostanze nocive come il nichel, il cromo, il cobalto o il biossido di titanio.

Pertanto, se è presente un tatuaggio nella regione destinata alla ‘puntura’, l’analgesia peridurale non può essere eseguita.

Benefici e controindicazioni

La peridurale rappresenta un grande beneficio per la madre:

  • ottimo controllo del dolore
  • riduzione dell’iperventilazione con ridotto consumo di ossigeno
  • controllo dell’acidosi metabolica
  • riduzione dell’ansia
  • riduzione della liberazione di catecolamine
  • miglioramento del circolo placentare

E per il feto:

  • ridotta acidosi metabolica (cioè l’accumulo di acidi nell’organismo)
  • la vasodilatazione migliora la circolazione placentare
  • riduzione del consumo di ossigeno e quindi miglioramento dell’ossigenazione fetale

I casi in cui l’analgesia peridurale non può essere eseguita sono i seguenti:

  • rifiuto della paziente
  • coagulopatie
  • trombocitopenia grave
  • trattamento eparinico (l’eparina ha principio attivo anticoagulante)
  • ipertensione endocranica
  • precedenti interventi alla colonna lombare (posizionamento di placche metalliche)
  • infezioni cutanee sul sito di iniezione
  • patologie neuro-muscolari (come la SLA).

Un dolore soggettivo: perchè occorre tornare a visite di qualità?

Il dolore del parto è molto soggettivo.

“Una donna che ha subito una frattura ossea, che è stata vittima di un trauma psicologico, o che semplicemente è molto tesa, potrebbe avvertire un dolore maggiore. Per questo motivo per l’anestesista è fondamentale tranquillizzare la paziente e poterla conoscere in maniera approfondita durante la visita anamnestica”, spiega l’esperta.

Anni fa, infatti, questa visita poteva durare anche un’ora. Tempo che poteva essere ben impiegato da parte dell’anestesista per informare la paziente degli strumenti e delle sostanze impiegate.

Un momento importante per affrontare insieme le paure legate al dolore del parto e per realizzare un corretto quadro clinico.

“Da qualche anno, purtroppo, si predilige la quantità delle visite alla loro qualità. In una quindicina di minuti non è possibile svolgere correttamente questa fase delicata del lavoro”, conclude Borsatti.

 

 

Copertina Foto di Rafael Henrique: https://www.pexels.com/it-it/foto/salutare-amore-donna-in-alto-3863213/

Foto di Amina Filkins: https://www.pexels.com/it-it/foto/coppia-amore-romantico-letto-5427982/

Foto di Wilker Lauriano: https://www.pexels.com/it-it/foto/bambino-medico-ospedale-piccolo-14091992/

About Umberto Urbano Ferrero

Umberto Urbano Ferrero, collaboratore - Torinese d’origine, cittadino del mondo per credo. Laureato in Lettere moderne, ama l’arte in tutte le sue forme e viaggia per conoscere il mondo, oltre che se stesso. Umberto è appassionato di sport e Urbano, al contrario di ciò che l’etimologia suggerisce, apprezza la vita a contatto con la natura. Ritiene la curiosità una delle principali qualità in una persona, caratteristica essenziale per guardare il mondo da più angolazioni.

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