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Imparare le lingue ritarda l’invecchiamento cerebrale

A chi non è mai capitato di voler imparare lingue diverse?

Magari per poter viaggiare con più tranquillità, in altri casi per far fruttare il tempo libero, in altri ancora per il suono gradevole di una lingua diversa dalla nostra.

In Italia, la domanda di lezioni private di lingue sta crescendo costantemente.

Tra le richieste più frequenti, il cinese si posiziona al primo posto con un aumento del 61%, seguito dall’arabo, mentre l’inglese perde la sua posizione predominante nonostante una crescita del 47% rispetto al 2021.

I dati emergono dalla piattaforma online gratuita Letuelezioni.it, che conta più di 6 milioni di utenti in tutto il mondo.

Lo studio delle lingue in Italia

Attraverso i dati forniti dalla piattaforma, emerge che l’Italia continua a evidenziare una tendenza positiva nelle richieste di lezioni di lingue, a differenza dei paesi confinanti come Francia e Spagna, dove si registra una diminuzione.

come imparare le lingueConsiderando le implicazioni della ricerca, si può dire che gli italiani sembrano manifestare una maggiore propensione per lo studio delle lingue straniere rispetto ai loro vicini francesi e spagnoli.

La Basilicata si è distinta come la regione in cui si è verificato il maggior incremento nelle richieste di lezioni di lingue, registrando addirittura un raddoppio rispetto ai risultati del 2021.

Seguono a breve distanza l’Umbria, che ha evidenziato una crescita di quasi il 70% rispetto all’anno precedente. Seguita dalla  Toscana e il Veneto che hanno ricevuto quasi il 50% in più di richieste. 

Un trend italiano in netta crescita, a differenza dei nostri vicini francesi e spagnoli che hanno invece visto un calo delle richieste rispettivamente del 62% e del 7% tra il 2021 e il 2022.

Imparare le lingue ritarda l’invecchiamento cognitivo?

Imparare più lingue sembra essere secondo la scienza una ginnastica cerebrale, mantiene giovani più a lungo.

Dall’indagine di un gruppo internazionale di studiosi, risulta che la conoscenza di più lingue conferisce un miglioramento nell’abilità di gestire processi intellettuali di natura complessa.

Inoltre, potrebbe ritardare il declino cognitivo associato all’avanzare dell’età.

Oltre alla sua associazione con il rallentamento dell’insorgenza di demenze, gli studiosi identificano diverse altre sfere rilevanti in cui il multilinguismo sembra esercitare un effetto positivo.

Tra queste vi sono il processo di apprendimento, il pensiero di natura complessa e creativa, la sfera delle relazioni interpersonali, la flessibilità mentale e l’abilità comunicativa.

“L’incremento costante osservato negli ultimi anni in merito all’accentuata richiesta di competenze linguistiche, – afferma Albert Clemente, founder di Letuelezioni.it – riflette sia la crescente domanda da parte delle aziende, che richiedono sempre più frequentemente la padronanza di diverse lingue, sia la volontà di espandere i propri orizzonti geografici per interagire su scala globale. Inoltre, se ciò si traduce positivamente sulla nostra salute mentale, come evidenziato dai risultati scientifici, è sicuramente un punto in più a nostro favore“.

 

 

Foto di Sasin Tipchai da Pixabay

Foto di Julia M Cameron: https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-scrivania-notebook-internet-4145354/

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