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Golf: non è soltanto un gioco, ma è molto più di uno sport

“Il golf è un gioco che non può essere vinto, ma soltanto giocato. Così io gioco, e continuo a giocare. Gioco per i momenti che devono ancora venire, cercando il mio posto in campo“, recita uno dei protagonisti de ‘La leggenda di Bagger Vance’, celebre film sul golf.

Una frase che colpisce, a tratti quasi romanzata, ci permette di intuire che dietro questo sport si possa celare molto più di ciò che appare.

In molti, infatti, pensano erroneamente che si tratti di un passatempo per persone anziane, ma non è così.

Giocare a golf fa bene alla salute. Lo avresti mai detto? Il golf è anzitutto ottimo per il cuore e per l’apparato cardiovascolare in generale. Non solo: mantiene allenate le articolazioni e le ossa, agisce positivamente sul cervello e assicura il benessere della mente.

In più, aiuta a dimagrire ed è un ottimo modo per mantenersi in forma.

Per questo motivo, è opportuno conoscere quali muscoli sono maggiormente interessanti dallo swing (il movimento) e quali sono i principali infortuni da prevenire, insieme a molto altro ancora.

Golf: quando è nato questo sport?

Il golf potrebbe avere le sue origini addirittura nella Roma Antica. A quell’epoca si giocava la ‘paganica’ con una palla di cuoio gonfia di piume ben compresse e un bastone.

Questo gioco sarebbe poi arrivato in Scozia, patria del golf moderno, con l’Impero Romano.

Nel Medioevo in Scozia come in Olanda c’era un gioco fatto con pietra e bastoni, chiamato ‘goulf’ (colpire, schiaffeggiare) in scozzese e ‘kolf’ (mazza) in olandese; una doppia presenza che si può spiegare con i rapporti commerciali tra le due nazioni.

Quali che siano le origini del golf, è in Scozia che si ha il primo documento ufficiale che ne dimostra l’esistenza (un decreto del 1457 di Giacomo II per la sua proibizione perché fonte di distrazione da attività fondamentali per la difesa del regno), che nasce il golf moderno e ne vengono definite le regole per la prima volta.

Le regole sono redatte dal Gentlemen Golfers di Leith, il più antico golf club fondato nel 1744 da William St. Clair di Roslin, per poi essere riviste dal Royal and Ancient Golf Club of St Andrews nel 1754.

La Ryder Cup

Proprio in questi giorni, dal 25 settembre al 1° ottobre 2023, si sta svolgendo al Marco Simone Golf & Country Club di Roma la prestigiosa Ryder Cup.

Ad oggi, la Ryder Cup è il principale evento di golf. È il terzo più seguito al mondo, dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio, con centinaia di milioni di spettatori.

Si tiene ogni due anni e riunisce due squadre di 12 membri da Stati Uniti ed Europa, le quali per tre giorni si sfidano per la gloria e l’orgoglio su un palcoscenico mondiale.

Inoltre, con 91 anni e 42 edizioni di storia, la Ryder Cup è tra gli ultimi grandi eventi sportivi professionali la cui ricompensa è la vittoria stessa, non il premio in denaro.

Regole del golf: il cosiddetto ‘spirit of the game’

Nel golf l’etichetta (il sapersi comportare correttamente e onestamente) è molto importante.

golf marco simoneNon deve essere intesa come una forma di distinzione di un’élite, come spesso si pensa quando si parla di questo sport, ma si riferisce alla considerazione nei confronti del prossimo e alla conservazione del campo.

L’ignoranza delle regole può causare imbarazzo mentre la loro osservanza crea rispetto rendendo il gioco più divertente per tutti.

Il principio che prevale è che sul campo si dovrebbe sempre mostrare rispetto per gli altri.

Perchè si parla di ‘Spirit of the game‘?

“Il golf è giocato, per la maggior parte, senza la supervisione di un arbitro. Il gioco si affida all’integrità dell’individuo nel dimostrare riguardo verso gli altri giocatori e nel rispettare le Regole. Tutti i giocatori dovrebbero comportarsi in modo disciplinato, dimostrando sempre cortesia e sportività, indipendentemente da quanto competitivi possano essere. Questo è lo ‘Spirit of the game’ del golf”, si legge sul sito della Federazione Italiana Golf.

Le basi del gioco

Il percorso in campo è (se si parla di una gara) composto da 18 buche.

Ogni buca si differenzia in base ai numeri di colpi ‘previsti’ per arrivare dal tee di partenza alla buca in cui è piantata l’asta con la bandiera. Si parla, quindi, di par 3, par 4, par 5.

I primi sono buche più corte, solitamente non più lunghe di 200 metri, gli ultimi invece arrivano fino a 500 metri.

golf bucaLe buche sono composte da una zona centrale nella quale l’erba è tagliata molto bassa (il fairway) dove è più semplice colpire la pallina. Attorno ad esso vi sono i vari tagli di rough di diversa altezza.

Pertanto, conviene essere dritti e precisi per evitare colpi difficili dall’erba alta.

Ma non solo, sul percorso sono spesso presenti anche ostacoli di sabbia (i bunker), alberi, ruscelli e laghi.

La fine della buca è caratterizzata dal green (dove si trova l’asta), una zona concentrica dove l’erba è tagliata così fine da sembrare un tavolo da biliardo.

Il golfista ha a disposizione ferri e legni (spesso erroneamente chiamate mazze), che prendono questo nome proprio dal materiale che li costituiva originariamente. Oggi materiali più tecnici hanno preso il loro posto, come l’acciaio e le fibre di carbonio.

ferri da golfLa differenza tra i 14 ferri e legni da utilizzare risiede principalmente nella loro lunghezza e nell’apertura della ‘faccia’ (ovvero l’estremità che colpisce la palla).

Un ferro più lungo ha una faccia più chiusa, la leva consente un movimento più ampio al golfista e il volo della pallina è più basso, il che si riflette in un colpo più lungo.

Al contrario, un ferro corto ha una faccia aperta, per colpi alti e corti.

È compito del giocatore capire quale ferro è meglio usare in una determinata situazione.

Chi pratica questo sport a livello agonistico, ma non professionale, non è marcato da alcun arbitro.

Pertanto, tornando al discorso di prima, sarà sua premura rispettare tutte le varie regole: numero corretto di colpi eseguiti, rispetto dei colpi di penalità ecc.

In questo senso si potrebbe dire che il golf tira fuori il meglio e il peggio dalle persone, viene fuori il vero carattere, poichè senza un arbitro è dovere del giocatore stesso essere sincero sul proprio gioco.

Una mentalità forse più anglosassone rispetto alla nostra, ma se si parla di sport sicuramente un grande esempio di fair play (gioco pulito).

3 curiosità sul Golf che forse non conoscevi

  1. I bunker, cioè gli ostacoli di sabbia che si possono trovare durante il percorso, pare che siano nati proprio nei primi campi in Scozia, per sbaglio. Infatti, le pecore che pascolavano nei campi si riparavano dal vento dietro alle dune del terreno e, calpestando ripetutamente l’erba, la rendevano un misto tra sabbia e terriccio.
  2. Durante la spedizione spaziale del 1971 con l’Apollo 14, l’astronauta americano Alan Shepard Junior, porto con sé un ferro 6, precedentemente modificato e adattato per l’occasione, e alcune palline con cui praticò sul suolo lunare, ottenendo un doppio record: fu infatti il primo golfista interplanetario e ancora oggi detiene il primato di tiro più lungo con un ferro 6 (per la forza di gravità ridotta sulla Luna).
  3. Le ‘fossette’ presenti sulle palline – un tempo assenti e introdotte sistematicamente solo agli inizi del Novecento – sfruttano l’aerodinamica, la scienza incentrata sullo studio della dinamica dell’aria e sulle modalità con cui quest’ultima interagisce con i corpi solidi. Le palline ‘bucherellate’, rispetto a quelle lisce, creano meno attrito durante il volo e, di conseguenza, vanno più lontano.

Quante calorie consuma un golfista?

european tour golfUn golfista amatoriale che porta la sacca contenente ferri e legni (a spalle o con un carrello, non su una golf car), può arrivare a camminare anche 8 km in un singolo giro del campo.

Il dispendio calorico dovuto a questa attività corrisponde a circa 1000 kcal.

Il golf si classifica dunque come un’attività fisica a moderata intensità. Il metabolismo utilizzato per gli spostamenti e il trasporto della sacca è quello aerobico.

Tuttavia, rispetto ad anni fa in cui un golfista professionista poteva avere anche un po’ di ‘pancetta’, i tempi moderni sono contraddistinti da una maggiore ricerca di atleticità anche in questo sport.

Pertanto i professionisti, con sedute alternate agli allenamenti in campo, eseguono anche esercizi in palestra.

Tuttavia, chi gioca a golf sa bene che la stanchezza a fine giro non deriva di certo dalla fatica fisica (anche se non si tratta proprio di una passeggiata), ma da quella mentale.

Il golf richiede massima concentrazione per ore e ore consecutive, e da molti è ritenuto uno degli sport più difficili al mondo, pur essendo uno dei pochi in cui la pallina da colpire è ferma.

Esercizi per il golf: come migliorare la performance in campo?

  • Flessibilità

È la prima in ordine di importanza. Il golf è uno sport che tende all’asimmetria, durante lo svolgimento del gioco. Per questo è importante preservare la flessibilità di tendini e articolazioni. Oltre a mantenere il giusto tono muscolare, compensando con esercizi appositi il muscolo meno utilizzato.

Quali sono gli esercizi migliori che preservano la flessibilità e compensano l’usura dei gesti compiuti in maniera ripetitiva?

Di certo, lo stretching e gli esercizi per la mobilità articolare.

  • Forza

Lavorare sull’incremento della forza, puntando sull’ipertrofia muscolarenon si rivela vantaggioso ai fini di un miglioramento delle performance sul campo da golf. Questo significa che è preferibile evitare l’uso massiccio dei macchinari in palestra.

Ecco quali sono i due motivi principali:

  1. il sovraccarico per le articolazioni è eccessivo mentre l’obiettivo è quello di preservarne l’elasticità;
  2. lo sviluppo eccessivo della massa muscolare è controproducente, perché a causa dell’ipertrofia il corpo è più ‘legato’.

Tra gli esercizi per il golf da prediligere in palestra, si consiglia l’utilizzo di elastici e piccoli pesi, oltre ad una scheda allenamento specifico a corpo libero.

  • Resistenza

Meno importante rispetto alle prime, ma comunque da tenere in considerazione.

Giocare a golf richiede uno sforzo fisico prolungato, che si protrae anche per ore.

Migliorare la resistenza fisica significa allora gettare le fondamenta per ‘sostenere’ anche le altre abilità.

Così non si corre il rischio di subire deficit a livello di flessibilità e velocità di esecuzione del tiro, nel corso della competizione.

Tra gli esercizi più efficaci, sono consigliate le attività fisiche che impegnano il sistema cardio-vascolare.

Quindi in palestra, l’ideale è dedicare qualche minuto di allenamento utilizzando, per esempio, l’ellittica oppure il vogatore.

5 ottimi motivi per giocare a golf a tutte le età

risultati golf“Il Golf è una pratica sportiva adatta a tutti e per tutte le età – sottolinea il Prof. Alberto Momoli, Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT e Direttore UOC Ortopedia e Traumatologia Ospedale ‘San Bortolo’, Vicenza – ma, come tutti gli sport, necessita di una preparazione atletica tanto maggiore quanto è più alto il livello raggiunto. Raccomandiamo, quindi, un adeguato riscaldamento e stretching di tutti i distretti muscolari prima dell’inizio della giornata sportiva. Per i giocatori più esperti è utile una preparazione atletica mirata e seguita da un personal trainer. Nel caso si arrivasse alla pratica del Golf dopo un infortunio o in presenza di protesi articolari, è importante valutare in anticipo con il proprio ortopedico intensità, frequenza e preparazione“.

Vediamo insieme i 5 motivi.

1) È uno sport con scarso impatto articolare e bassa frequenza di infortuni acuti.

2) È un ottimo esercizio cardiovascolare (soprattutto quando si evita la Golf Car) con effetti benefici di natura metabolica. Tanto più che si gioca all’aria aperta.

3) Garantisce benessere psico-fisico; l’ambiente naturale di un campo da Golf aiuta anche la mente così come la necessità di concentrazione necessaria al golfista. Inoltre, la compagnia può favorire la socializzazione con effetti vantaggiosi soprattutto nelle età più avanzate.

4) Aiuta, anche in età non più giovane, a mantenere un trofismo muscolare di tutti i distretti anatomici, utile anche per la vita di tutti i giorni.

5) È lo sport maggiormente consigliato anche per chi ha una protesi di anca o di ginocchio.

Le caratteristiche specifiche di questo sport (basso impatto, movimenti coordinati) assicurano che le protesi non abbiano stress importanti consentendo una massima tranquillità nel praticare questo sport anche con assiduità.

5 patologie più frequenti nel golf

1) Lombalgia

Lo stress ripetuto del gesto atletico nel golf (imputata principale è la torsione della colonna durante lo swing) può essere causa di un dolore alla colonna, principalmente nella parte bassa.

Il dolore è sostenuto da una contrattura muscolare, talvolta temporanea e reversibile, ma spesso da eccessivo sovraccarico sulle faccette articolari e per la presenza di discopatie. In questo caso è opportuno un controllo medico, eventuali valutazioni diagnostiche e astenersi per un periodo più o meno lungo, dopo le cure più indicate, dall’attività golfistica.

2) Tendinopatie del gomito

Le tendiniti del gomito sono dovute alla ripetizione dei movimenti tipici di questo sport, con stress continui sull’inserzione dei tendini dell’avambraccio sull’osso.

L’epitrocleite (conosciuta anche come ‘gomito del golfista‘) è la più frequente patologia del gomito, responsabile del dolore e può limitare seriamente il gesto atletico. Anche in questo caso, la persistenza del dolore necessita di controlli medici e terapie adeguate.

Per esempio, cicli di fisiochinesiterapia, protezione con tutori appropriati, eventuali modifiche dell’impugnatura dei ferri.

3) Dolore alla spalla

Il dolore alla spalla nei golfisti è in relazione a un sovraccarico dei tendini chiamati ‘cuffia dei rotatori‘.

Anche in questo caso i movimenti reiterati possono causare infiammazioni acute, degenerazioni, borsiti, microlesioni fino ad arrivare a lesioni complete dei tendini, soprattutto del sovraspinoso.

Gli accertamenti diagnostici (ecografia e risonanza magnetica), possono quantificare l’entità del danno tendineo e indirizzare verso la terapia più corretta che, talvolta, può anche essere di tipo chirurgico. Spesso opportune cure fisioterapiche possono risolvere il problema.

4)  Dolore al polso

Così come nella spalla e nel gomito, il dolore del polso è legato a una infiammazione dei tendini tra polso e mano, in particolare nella guaina che circonda i tendini (tenosinovite).

La trasmissione al polso dell’intero ciclo dello swing causa sovraccarichi che possono portare al dolore. Utile in questo caso una protezione, spesso utilizzata come prevenzione. Una precoce diagnosi e trattamento evita che tale patologia si cronicizzi con conseguente astensione dall’attività sportiva.

5) Dolore al ginocchio

Durante il gesto atletico, la rotazione dell’anca è stabilizzata con l’aiuto del ginocchio che può subire importanti sovraccarichi. Talvolta, può essere oggetto di lesioni a carico dei menischi o della cartilagine (spesso già usurata in età avanzata). La terapia indicata (talvolta anche chirurgica) dipende molto dall’entità del danno, dall’età e dalla frequenza dell’attività sportiva.

 

 

 

 

Copertina: Foto di 422737 da Pixabay

Prima Foto di Tom Jackson: https://www.pexels.com/it-it/foto/fotografia-di-uomo-che-gioca-a-golf-2891910/

Seconda Foto di Angus Fraser da Pixabay

Terza Foto di David Barnard da Pixabay

Quarta Foto di sisuhalland da Pixabay

Quinta Foto di bedrck da Pixabay

About Umberto Urbano Ferrero

Umberto Urbano Ferrero, collaboratore - Torinese d’origine, cittadino del mondo per credo. Laureato in Lettere moderne, ama l’arte in tutte le sue forme e viaggia per conoscere il mondo, oltre che se stesso. Umberto è appassionato di sport e Urbano, al contrario di ciò che l’etimologia suggerisce, apprezza la vita a contatto con la natura. Ritiene la curiosità una delle principali qualità in una persona, caratteristica essenziale per guardare il mondo da più angolazioni.

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