Lifting del seno? Sì, anche senza protesi di silicone

Lifting del seno? Sì, anche senza protesi di silicone

Seno cadente e svuotato? Oggi è possibile rimodellare e sollevare il décolleté con una tecnica di mastopessi, cioè di lifting mammario, che usa il tessuto della ghiandola mammaria stessa come una sorta di protesi, spostandolo, riposizionandolo e fissandolo senza inciderlo. Una tecnica tutta italiana, ideata al Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena che in pratica è una sorta di lifting del seno già sperimentata con successo su numerose donne: scopriamo come si effettua.

Cade? Ecco perché si rende necessario il lifting del seno

Quando il seno cede e il capezzolo si abbassa anche fino a sotto il livello del solco sottomammario, si parla di ptosi mammaria. I fattori all’origine possono essere diverse:

  1. invecchiamento naturale dei tessuti che perdono quindi elasticità e cedono;
  2. eccessivi dimagrimenti, che possono ridurre la capacità elastica della pelle e al tempo stesso far calare il volume adiposo del seno;
  3. gravidanza e allattamento: l’ingrossamento della ghiandola, che avviene in queste condizioni, sottopone, infatti, la pelle a una distensione talvolta eccessiva con comparsa di smagliature e cedimento. Dopo il parto la pelle può restare in eccesso rispetto alla massa ghiandolare che invece si riduce;
  4. fattori costituzionali, come un seno molto abbondante, il cui maggiore peso e volume facilita il cedimento sotto l’effetto della forza di gravità.

Come si esegue il lifting del seno con auto protesi

Questa particolare tecnica di “mastopessi con auto protesi” consiste in un intervento chirurgico a tutti gli effetti. Prima dell’operazione, quindi, è necessario sottoporsi a tutti gli accertamenti di routine (esami del sangue, radiografia del torace, elettrocardiogramma, visita anestesiologica) e a una mammografia.

  • L’intervento

Si interviene in anestesia generale, su entrambi i seni. Si incide la pelle attorno all’areola, la porzione di pelle scura attorno al capezzolo, e dal basso, si scende perpendicolarmente fino al solco sottomammario, proseguendo, a seconda del grado di ptosi, anche orizzontalmente lungo il solco, formando una T rovesciata.

Quindi si scolla la ghiandola mammaria dal muscolo pettorale e dalla cute, liberandone completamente la parte inferiore. Il tessuto ghiandolare viene poi ripiegato su se stesso all’interno, e viene fissato con punti di sutura al muscolo pettorale dietro l’areola. In pratica è lo stesso tessuto mammario a fungere da protesi, risollevando e ridando forma e volume armonici al seno. Quindi si sutura. L’intervento dura circa un paio di ore.

  • Il decorso postoperatorio

Sono necessari uno-due giorni di ricovero ai quali seguiranno visite ambulatoriali per i controlli e le medicazioni. Talvolta è necessario applicare dei tubicini di drenaggio della ferita. Il postoperatorio è paragonabile a quello degli altri interventi di chirurgia plastica al seno: occorre seguire generalmente una profilassi antibiotica di circa 7 giorni, per evitare possibili infezioni. Già il giorno successivo all’intervento, quando viene rimossa la medicazione per un primo controllo, è possibile apprezzare il risultato: il seno risulterà sollevato e tonico. Durante le prime settimane potrebbe apparire lievemente ‘ipercorretto’ a causa del lieve gonfiore postoperatorio, che comunque si risolve completamente nel giro di un mese.

I punti di sutura vengono tolti dopo circa una settimana, mentre per circa un mese occorre indossare un reggiseno contenitivo. Sempre dopo una settimana si possono riprendere le normali attività quotidiane e lavorative e si può fare la prima doccia. Ci vuole più tempo, circa venti giorni, per sottoporre le braccia a sforzi, praticare sport a livello intenso e dormire sul seno o di fianco. Meglio esporsi al sole con filtri a protezione totale per i primi mesi.

Quando è indicato questo lifting del seno

Con questa tecnica di mastopessi con auto protesi è possibile trattare tutte le mammelle che a causa di forti dimagrimenti, gravidanze, allattamento o semplicemente con il trascorrere degli anni abbiano perso la forma e il volume di un tempo raggiungendo una ptosi mammaria di grado medio-elevato.

Oltre alle indicazioni puramente estetiche, però questo intervento trova applicazione anche in ambito funzionale e ricostruttivo.

È particolarmente indicato nelle ex obese sottoposte a dieta o a chirurgia bariatrica che abbiano determinato un forte calo di peso e nelle donne sottoposte a ricostruzione mammaria dopo una mastectomia. In quest’ultimo caso la tecnica viene usata per rimodellare e rendere simmetrico il seno non operato.

Non esistono particolari controindicazioni all’intervento, oltre a quelle generali valide per ogni operazione chirurgica, come problemi cardiovascolari, seri problemi respiratori, gravidanza in corso.

Lifting del seno: senza protesi e incisioni della ghiandola

Il vantaggio principale di questa tecnica è la possibilità di non usare protesi mammarie. Attualmente esistono diverse tecniche a disposizione del chirurgo plastico che consentono di risollevare il seno ptosico, asportando la cute in eccesso. Tuttavia, per ottenere un buon risultato estetico e funzionale, esse necessitano, quasi sempre, dell’impianto di una protesi che, oltre ad esporre la donna ad alcune complicanze, rappresenta un costo aggiuntivo per il sistema sanitario.

Esistono altri lifting del seno senza silicone

Va detto che questa non è l’unica tecnica di mastopessi che usa il tessuto mammario come un’auto protesi. Rispetto alle altre tecniche di questo tipo, però, quella messa a punto da noi non prevede alcuna incisione del parenchima, cioè del tessuto mammario e quindi nessun esito cicatriziale al suo interno, che potrebbe generare difficoltà di interpretazione di eventuali esami diagnostici, come radiografia, ecografia e mammografia al seno.

Questo modalità di intervento, infine, permette di ottimizzare i risultati, ma con una riduzione dei costi, non solo in campo puramente estetico, ma anche nella chirurgia plastica e ricostruttiva necessaria dopo un intervento di mastectomia conseguente all’asportazione di un tumore e dopo le operazioni di chirurgia bariatrica, cioè dell’obesità.

Questo lifting del seno solleva ma non aumenta la taglia

Come tutti gli interventi di mastopessi, anche questo non permette di ingrandire il seno. Più che altro aiuta il recupero del volume e della tonicità originali: con la ridistribuzione del tessuto ghiandolare mammario, infatti, si ottiene nuovamente un seno dalla forma armonica e naturale e proiettato verso l’alto.

Bisogna ricordare, inoltre, che l’operazione lascia cicatrici visibili, per quanto sfumate, che si possono nascondere però agevolmente con il reggiseno o il costume da bagno.

Infine, come tutti i lifting al seno, il risultato è duraturo ma non permanente, in quanto sempre soggetto inevitabilmente agli effetti dell’invecchiamento e della gravità.

Lifting del seno: i costi

I costi dell’intervento dipendono dal chirurgo e dalla struttura dove viene effettuato: in genere, per la mastopessi con auto protesi esclusivamente estetica si spendono fino a 8 mila euro. Il costo dell’intervento per motivi funzionali (dopo la chirurgia bariatrica) o ricostruttivi (dopo mastectomia), invece, è generalmente a carico del Sistema Sanitario Nazionale.

 

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