Sanità digitale: la medicina si muove al passo della tecnologia?

La tecnologia sta compiendo, giorno dopo giorno, passi da gigante.

Questo galoppare incessante, tuttavia, tra nuovi modelli di smartphone ed elettrodomestici sempre più all’avanguardia, invade settori che molti di noi potrebbero ritenere più ‘utili’ per il bene della collettività: stiamo parlando della sanità digitale.

Giorgio Maggioni

Con il termine sanità digitale ( o e-health), si fa riferimento all’applicazione di alcuni strumenti nel settore sanitario, i quali consentono al cittadino di poter usufruire, comodamente da casa, di servizi essenziali di monitoraggio e prenotazione di visite e servizi sanitari.

Alcune delle aree implicate sono l’assistenza, la sorveglianza, lo studio per promuovere prevenzione e diagnosi.

“La sanità digitale rappresenta una nuova frontiera della comunicazione tra cittadino e strutture sanitarie che permette di rendere disponibili i servizi specialistici a tutti coloro che ne hanno la necessità. Il sistema e-health, infatti, permette una comunicazione più efficiente che innesca una serie di benefici: il cittadino impiega meno tempo per cercare un professionista in rete e ha la possibilità di avere un confronto diretto aumentando la fiducia verso il sistema e verso i professionisti stessi”, spiega Giorgio Maggioni, WebMktg & E-com Specialist e Docente di Digital Marketing in IATH Academy.

Sanità digitale: come si manifesta questa rivoluzione?

L’e-health ha il compito di digitalizzare i dati clinici. Ciò porta a un’inevitabile migrazione verso i dispositivi elettronici e le reti telematiche.

“Il fatto che vengano resi digitali molti dei servizi sanitari essenziali, porta benefici ma anche rallentamenti dovuti al periodo di adattamento alla nuova tecnologia. Inoltre, l’elettronica richiede una maggior considerazione della protezione dei dati e della privacy sanitaria“, afferma Maggioni.

Nelle strutture ospedaliere di tutto il mondo, vengono applicati nuovi strumenti di sanità digitale volti a produrre un miglioramento nell’organizzazione del rapporto di cura.

E ormai, anche in Italia, stiamo ufficialmente entrando in una nuova fase della sanità.

Infatti sono disponibili sempre più piattaforme e siti online che rendono possibile comodamente dal proprio pc o dal proprio smartphone prenotare visite, ricevere i risultati di esami e visite specialistiche, comunicare e parlare con medici e professionisti del settore sanitario e molto altro, il tutto per avere il proprio quadro sanitario più a portata di mano possibile.

La telemedicina: una visita medica dietro a uno schermo

sanità digitale“Con il termine telemedicina si indica tutto l’insieme di prestazioni sanitarie in cui, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative, il professionista della salute e il paziente non si trovano nello stesso luogo“, si legge sulla pagina del Ministero della Salute.

La telemedicina consente di:

  • assistere e fare visite di controllo ai pazienti
  • controllare a distanza i parametri vitale di pazienti
  • far dialogare sanitari per consulti su particolari casi clinici
  • inviare e ricevere documenti, diagnosi e referti.

La telemedicina include le televisite e la teleassistenza domiciliare così come il telemonitoraggio attivato da dispositivi elettronici dotati di sensori che possono monitorare parametri vitali come il battito cardiaco per conoscere la frequenza cardiaca, produrre ECG (elettrocardiogramma), SpO2 (saturimetro) la concentrazione di ossigeno nel sangue o la temperatura corporea.

Con questi strumenti, infatti, i medici e gli operatori sanitari possono visitare e assistere i propri pazienti anche a distanza.

Anziani e tecnologia

Un tempo, per i disturbi più comuni, era sufficiente recarsi dal medico di base di persona o prenotando telefonicamente un appuntamento.

Tuttavia, sempre più spesso, per interfacciarsi a queste figure è necessario orientarsi in un labirinto di siti e canali di comunicazione non facilmente accessibili.

Pensiamo, infatti, alle persone più anziane che, senza familiari che hanno dimestichezza con la tecnologia, potrebbero avere molti problemi a creare un profilo, richiedere farmaci online, prenotare visite su una piattaforma web ecc.

Una grande novità, quindi, che come spesso capita rischia di spezzare la società in due: i nativi digitali, e coloro che vivrebbero tranquillamente senza saper accendere un computer.

Sanità digitale e intelligenza artificiale: un nuovo modo di pensare alla medicina

sanità digitale rischiL’Intelligenza Artificiale (IA) è pronta a fare il suo ingresso nei reparti in cui ci si prende cura dei neonati?

Se lo sono chiesto e ne hanno discusso medici, infermieri ed esperti di tecnologie provenienti da tutta Italia e dall’estero, nell’ambito del convegno “Needs & Skills in Neonatologia. Soddisfare le esigenze adeguando le competenze” da poco conclusosi a Milano.

“La rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale ci pone di fronte a una sfida che sta investendo tutte le specialità mediche: come affidarci all’IA che ci consente di essere più precisi nelle diagnosi e nelle prognosi, di fornire trattamenti più personalizzati e di prevenire eventuali complicazioni, garantendo al contempo la massima sicurezza dei pazienti? A oggi le prospettive più promettenti per l’applicazione dell’IA sono, per esempio, la possibilità di prevedere esiti come la sepsi, di ottimizzare la ventilazione artificiale, di vedere in anticipo patologie che si svilupperanno in futuro. Ma tutti questi vantaggi non devono farci perdere di vista il nostro ruolo di responsabili del processo di cura“, afferma Claudio Migliori, Direttore U.O. di Neonatologia presso l’Ospedale San Giuseppe di Milano.

Un sostegno, quindi, per supportare il personale medico, ma non in grado di sostituirlo.

Il caso dell’ecografia polmonare

Sul fronte della diagnostica, uno degli ambiti in cui l’Intelligenza Artificiale sta avendo maggior impatto è quello dell’imaging (immagini dell’organismo), dove la tecnologia può semplificare il lavoro interpretativo del clinico, come nel caso dell’ecografia polmonare.

“L’ecografia polmonare è già di per sé una novità, dal momento che in passato in questa sede anatomica si prediligeva l’utilizzo della radiografia, a causa dell’aria presente nei polmoni che fa da barriera agli ultrasuoni emessi dall’ecografo”, spiega Giuseppe Limoli, Responsabile Patologia Neonatale, Nido e Cardiologia Pediatrica presso l’Ospedale Maggiore di Lodi.

“Oggi abbiamo superato il problema e imparato a eseguire ecografie dei polmoni che, mediante l’interpretazione degli artefatti (immagini dei polmoni), ci restituiscono informazioni molto utili, con notevoli benefici specie in neonatologia, data la possibilità di risparmiare radiazioni ionizzanti ai piccoli prematuri. Inoltre, sono allo studio ecografi di nuova generazione, sviluppati appositamente per l’ecografia polmonare artefattuale che, grazie all’IA, saranno in grado di fornire una prima valutazione diagnostica, confrontando le immagini raccolte con migliaia di altre (Data Set) già associate a un referto. L’ultima parola nella conclusione diagnostica dovrà, però, sempre spettare al medico, integrando i dati strumentali alla valutazione clinica globale del paziente”, prosegue Limoli.

La Realtà Aumentata

“Oltre all’Intelligenza Artificiale, anche la cosiddetta ‘Realtà Aumentata’ rappresenta un ambito di innovazione della pratica clinica molto dinamico: non solo modelli virtuali, utilizzati per imparare tecniche difficilmente riproducibili in vivo, ma anche test dell’emotività degli operatori, che simulano situazioni di stress, e software per la riduzione del tasso di errore medico“, riprende Maggioni.

“Un esempio lo abbiamo nella cura delle malformazioni congenite della mano dei bimbi“, ha dichiarato Giorgio Pajardi, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia della mano del Gruppo MultiMedica e Professore all’Università degli Studi di Milano.

Sanità digitale: in caso di errore di chi è la responsabilità?

pnrr sanità digitaleScenari affascinanti che però chiamano in causa un tema delicatissimo: quello della responsabilità del medico, in particolare nei casi in cui ci si avvale dell’Intelligenza Artificiale.

Che cosa succede se, a causa di un errato trattamento in cui è coinvolto un sistema di IA, il paziente subisce un danno? Il medico può essere ritenuto responsabile? Se sì, in quale misura?

“Occorre valutare tutta una serie di condizioni: il medico era tenuto al controllo del macchinario? Poteva esercitarlo? Si è comportato nel rispetto delle migliori pratiche e delle raccomandazioni espresse dalla comunità scientifica? Il produttore ha compiuto degli errori? L’infermiere? Sono diversi gli aspetti da vagliare per risalire alla fonte del danno arrecato“, spiega l’avvocato Marcello Bergonzi Perrone.

“Attualmente, mancano ancora direttive ad hoc in materia e l’unica normativa di riferimento è l’AI Act, che fornisce indicazioni di carattere generale sull’obbligo di sorveglianza da effettuare sui sistemi di Intelligenza Artificiale. Valgono poi il diritto italiano e quindi il Codice civile e quello penale a seconda dell’ambito di pertinenza. In conclusione, i medici che utilizzano correttamente questi strumenti non devono temere, anche se il moltiplicarsi delle situazioni che possono dar luogo a cause risarcitorie può costituire una fonte se non di preoccupazione di particolare cautela e attenzione“, conclude l’avvocato.

 

Copertina Foto di Daniel Frank: https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-che-mostra-gli-occhiali-d-ingrandimento-305565/

PrimaFoto di MART PRODUCTION: https://www.pexels.com/it-it/foto/tecnologia-computer-stanza-camera-7088530/

Seconda Foto di Artem Podrez: https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-donna-lavorando-tecnologia-5726706/

Terza Foto di MART PRODUCTION: https://www.pexels.com/it-it/foto/persone-donna-seduto-tecnologia-7089387/

 

 

About Umberto Urbano Ferrero

Umberto Urbano Ferrero, collaboratore - Torinese d’origine, cittadino del mondo per credo. Laureato in Lettere moderne, ama l’arte in tutte le sue forme e viaggia per conoscere il mondo, oltre che se stesso. Umberto è appassionato di sport e Urbano, al contrario di ciò che l’etimologia suggerisce, apprezza la vita a contatto con la natura. Ritiene la curiosità una delle principali qualità in una persona, caratteristica essenziale per guardare il mondo da più angolazioni.

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