Inquinamento marino e riutilizzo della Posidonia: nuovi studi e progetti innovativi

Inquinamento marino e riutilizzo della Posidonia: nuovi studi e progetti innovativi

Esistono rifiuti dall’aspetto così accattivante da non sembrare tali. Ci sono inquinanti pressoché invisibili, ma che hanno un significativo impatto sulla salute dell’ambiente.

E ci sono persino piante che non piacciono praticamente a nessuno, che sembrano spazzatura, ma che invece non solo sono innocue, ma persino utili se trattate correttamente.

Recenti studi approfonditi sull’inquinamento marino e la presenza di plastica nei mari hanno portato alla luce nuove scoperte.

Allo stesso tempo, si è riconosciuto l’importante potenziale di riutilizzo della Posidonia Oceanica, che da rifiuto diventa una risorsa preziosa per promuovere l’energia rinnovabile e la sostenibilità costiera.

Inquinamento marino: i risultati di un nuovo studio internazionale

Colorata e diffusissima, la plastica è probabilmente la prima cosa che ci viene in mente quando pensiamo all’inquinamento marino.

A Slow Fish sono stati presentati i risultati di Splash & Co, il progetto grazie al quale sono stati effettuati campionamenti nei porti di Genova e Tolone per studiare la presenza di plastiche e microplastiche e il loro comportamento in acqua.

Tra gli obiettivi c’è studiare l’effetto del biofouling (cioè l’accumulo di microrganismi viventi sui materiali umidi) sulla galleggiabilità dei rifiuti plastici nei porti.

Dalle analisi è risultato che il biofouling aumenta la densità dei frammenti di plastica e ostacola la galleggiabilità dei materiali di forma e consistenza compatte, mentre le prime fasi di crescita del biofouling favoriscono la galleggiabilità per i materiali di forma cava.

Forme e dimensioni dei materiali su cui si sviluppa la pellicola biologica, possono modificare il comportamento dei rifiuti, ma nulla galleggia per sempre”, dice Franco Borgogno, ricercatore dell’European Research Institute.

“La plastica galleggiante è visibile e più facilmente quantificabile di quella che si trova sotto il pelo dell’acqua, ma sappiamo che rappresenta una percentuale minima di quella complessivamente presente nel mare e negli oceani che coprono tre quarti della superficie terrestre e hanno una profondità media di quattromila metri”.

Un mondo invisibile e ancora poco conosciuto, ecco perché è fondamentale studiare come, quando e con quali modalità la plastica si muove nella colonna d’acqua.

Il tutto, tenendo presente che ripulire il mare vuol dire evitare che venga inquinato, e non agire a posteriori.

“Pensare di pulire gli oceani dalla plastica è una sciocchezza colossale, non può essere un obiettivo. Ciò che va fatto è evitare che quei rifiuti arrivino negli oceani”, dice l’esperto.

Ponendo cioè cura tanto alle coste quanto all’entroterra, da cui arriva gran parte degli inquinanti trasportati inesorabilmente dai corsi d’acqua.

Da rifiuto a risorsa: l’innovativo riutilizzo della Posidonia Oceanica

A Slow Fish si è parlato anche di Posidonia Oceanica, la pianta che ricopre, con vere e proprie praterie, molti fondali del mar Mediterraneo.

Piante preziose per il ruolo che ricoprono nella proliferazione di organismi animali e vegetali acquatici, ma le cui foglie spesso raggiungono i litorali, finendo per accumularsi sulle spiagge risultando, ironia della sorte, sgradite ai bagnanti.

Utile, anzi fondamentale, anche per via della sua capacità di contrastare l’erosione costiera, ma bistrattata: che fare, dunque, della Posidonia spiaggiata?

Da Pollica, in provincia di Salerno, arriva un’idea di riutilizzo delle foglie che raggiungono le spiagge.

“Inaugureremo un impianto in cui la posidonia spiaggiata, opportunamente ripulita dei residui sabbiosi e salini, e i rifiuti umidi saranno utilizzati per la produzione di energia in grado di soddisfare il fabbisogno di circa cinquecento famiglie”, spiega il sindaco di Pollica, Stefano Pisani.

Un impianto dove produrre energia, ma non solo. “Il nostro intento è quello di far conoscere a tutti le buone pratiche messe in atto dalla comunità locale, di spiegare come quello che è comunemente visto come un rifiuto sia invece una risorsa importante, che offre un sostegno ai nostri concittadini in tutte le sue fasi di vita”.

 

 

 

 

 

 

 

Immagine copertina di 7inchs https://www.pexels.com/it-it/foto/mare-natura-acqua-nuvoloso-6702766/

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