Auto elettriche: sono davvero green ed ecosostenibili?

Auto elettriche: sono davvero green ed ecosostenibili?

Le auto elettriche sono il futuro del settore automobilistico?

Auto elettriche: sono davvero green ed ecosostenibili?
Giorgio Vacchiano

Alcuni libri e film del passato hanno immaginato l’uomo del futuro a bordo di auto volanti. Nulla da togliere alla fantascienza ma, in questo caso, abbiamo deluso queste aspettative. Nel 2023 siamo ancora alla ricerca di valide soluzioni per ridurre l’impatto ambientale e, il settore automobilistico, specialmente in questo periodo, ha molti fari puntati addosso.

“Più di 1/4 delle emissioni di CO2 in Europa deriva dai trasporti e, tra questi, il 60% è costituito dalle automobili. È, pertanto, necessario intervenire efficacemente in tempi brevi“, afferma Giorgio Vacchiano,  ricercatore in gestione e pianificazione forestale presso l’Università di Milano.

L’Italia, sotto questo punto di vista, è rimasta un po’ indietro. Sono famosi i commenti di Sergio Marchionne, ex amministratore delegato di FCA (Fiat Chrysler Automobiles), che nel 2017 parlò delle auto elettriche come di un mercatosenza futuro“.

Tuttavia, i venti europei parlano di cambiamento in questo settore. E, se non vorremo o non sapremo guidarlo, perlomeno, ci toccherà stare al passo.

Nel 2035 ci sposteremo utilizzando solamente auto elettriche?

La Commissione europea, con il pacchetto di proposteFit for 55” presentato il 14 luglio 2022, ha messo in campo misure legislative concrete per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030.

L‘obiettivo finale, ambizioso ma necessario, è quello di arrivare alla cosiddetta “carbon neutrality” nel 2050, vale a dire l’azzeramento di emissioni di anidride carbonica prodotta dall’uomo.

Il Parlamento europeo ha votato, il mese scorso, a favore del pacchetto, ma non senza alcune polemiche e forze contrarie. Il punto più discusso è quello che prevede lo stop alla produzione di veicoli a motore termico, e quindi inquinante, per il 2035.

“Lo dico ai costruttori: aspettate che la democrazia europea abbia completato il suo percorso prima di prendere decisioni”, ha spiegato Thierry Breton, il commissario Ue all’Industria, negli scorsi giorni.

L’invito, quindi, è quello di tenersi pronti, ma di aspettare il definitivo via libera.

“Se andiamo verso la fine della produzione di motori termici nel 2035, ciò non significa la fine dei motori termici sul Pianeta“, continua il commissario Ue. Infatti, si stima che nel 2035 circoleranno ancora il 70% delle auto a motore termico nel mondo. Questo dato è semplice da spiegare: non tutti i Paesi nel mondo potranno raggiungere lo stesso grado dielettrificazione” contemporaneamente. Ma l’Europa, in questo senso, potrà essere esportatrice di motori termici e un fondamentale punto di riferimento per questa storica transizione.

I principali pro delle auto elettriche

  • Auto elettriche: sono davvero green ed ecosostenibili?
    ICE= auto a motore termico
    EV= auto a motore elettrico

    Riduzione delle emissioni. Le auto elettriche non producono emissioni dirette di gas serra, come il biossido di azoto (NO2) e l’anidride carbonica (CO2), sostanze rilasciate dalla combustione di idrocarburi principalmente nei motori dei veicoli diesel e benzina. Inoltre, se le auto elettriche vengono ricaricate con energie rinnovabili, basti pensare ai pannelli solari, si possono ottenere ulteriori vantaggi ambientali. Per quanto anche nella produzione di batterie elettriche ricaricabili vi siano emissioni climalteranti, considerando la vita media di una macchina non sono paragonabili a quelle di un motore termico, come nel grafico qui a fianco.

  • Costi notevolmente ridotti. A parità di di rendimento, i combustibili fossili sono molto più costosi dell’energia elettrica. Inoltre, se quest’ultima si può ricavare da fonti rinnovabili i costi sono ancora più contenuti. Molte imprese assicurative offrono sconti e tariffe agevolate per assicurare veicoli green. Inoltre, in molte regioni italiane, è prevista l’esenzione dal pagamento del bollo auto per i primi 5 anni di vita del veicolo.
  • Circolazione sempre più libera. Infatti, non producendo emissioni dirette, i veicoli elettrici possono circolare liberamente senza essere limitati dai blocchi del traffico per veicoli inquinanti. Molte amministrazioni comunali, inoltre, permettono ai veicoli elettrici di potersi spostare liberamente senza essere limitati dalle ZTL, le zone a traffico limitato.
  • Maggiore comfort. La silenziosità delle auto elettriche le rende ideali per chi passa tanto tempo in macchina e riduce notevolmente l’inquinamento acustico in città, e non solo. Infine, sono generalmente dotate di cambio automatico, molto più comodo per muoversi nel traffico urbano.

I principali contro

  • L’approvvigionamento delle terre rare. Questi elementi sono indispensabili per molte tecnologie odierne e, tra queste, sono necessari per la produzione di batterie elettriche ricaricabili nel settore automobilistico.
  • I tempi stretti. Riorganizzare l’intero mercato automobilistico non è semplice. Puntare all’elettrico significa cambiare un intero settore industriale, modificare e aumentare i punti di approvvigionamento e ricarica di energia elettrica per i veicoli.
  • Costi elevati e poca autonomia. Per adesso, i costi delle auto elettriche sono superiori a quelli di molti veicoli termici al momento dell’acquisto, anche se vengono notevolmente abbattuti nel tempo da minori spese di mantenimento. Inoltre, l’autonomia delle batterie copre poche centinaia di chilometri, e ciò potrebbe rappresentare un problema se si intende percorrere lunghe tratte senza voler per forza sostare.

Le terre rare e la dipendenza energetica

Tra i punti principali dell’opposizione alla transizione elettrica, nel mercato automobilistico, spiccano i discorsi legati alle terre rare e alla dipendenza energetica. Pertanto, occorre soffermarsi con più attenzione su questi punti.

Con il termine “terre rare” vengono indicati speciali elementi chimici presenti in alcuni minerali. E la “rarità“, non è da intendere per la loro scarsa presenza sul Pianeta, ma per la difficoltà di identificazione, estrazione e lavorazione.

Metalli come il cobalto e il litio sono fondamentali in questo settore. Inoltre, i loro giacimenti sono limitati e, quindi, non costituiscono una fonte inesauribile. La loro estrazione e lavorazione prevede l’emissione di gas climalteranti e l’utilizzo di migliaia di metri cubi d’acqua.

Per non parlare del fatto che molti di questi giacimenti, in giro per il mondo, siano controllati da pochissimi Stati, primo tra tutti la Cina. Se il mercato automobilistico aumentasse drasticamente la ricerca di queste terre rare, potremmo trovarci, inevitabilmente, in una situazione di dipendenza energetica. Per quanto riguarda l’Italia, il discorso è simile a quanto accaduto con il gas russo e, lo scellerato conflitto bellico attuale, ci ricorda quanto sia pericoloso porsi in una situazione simile.

“Le critiche mosse dai partiti di opposizione sono da considerare. Tuttavia, non devono essere un motivo per rimanere nella situazione attuale, ma un incentivo a studiare e migliorare le soluzioni da attuare”, spiega Vacchiano.

Rimanere fermi significa non considerare le conseguenze che derivano dalle scelte industriali degli ultimi anni”, continua Vacchiano.

Ogni anno, infatti, si stima che muoiano più di 7 milioni di persone nel mondo per danni arrecati dall’inquinamento atmosferico. Pertanto, la logica stessa porta a capire che sia necessario trovare delle soluzioni, e anche in tempi rapidi.

Riciclare le batterie, una possibile soluzione

Per esempio, una buona strada da seguire potrebbe essere quella di lavorare sul riciclo delle batterie elettriche.

In quest’ottica, Enel X e MIDAC, due aziende che puntano sulla transizione energetica, hanno avviato le attività di ricerca e sviluppo per realizzare in Italia il primo grande impianto di riciclo delle batterie al litio per veicoli elettrici, sistemi industriali e sistemi stazionari.

Un modello virtuoso improntato alla circolarità che consentirà di trasformare pacchi batteria esausti in materie prime da impiegare per realizzare nuove celle, le unità base delle batterie, limitando l’estrazione di minerali e riducendo costi e impatti ambientali del processo.

 

 

 

 

Foto di Mike B: https://www.pexels.com/it-it/foto/lancia-benzina-bianca-e-arancione-110844/

About Umberto Urbano Ferrero

Umberto Urbano Ferrero, collaboratore - Torinese d’origine, cittadino del mondo per credo. Laureato in Lettere moderne, ama l’arte in tutte le sue forme e viaggia per conoscere il mondo, oltre che se stesso. Umberto è appassionato di sport e Urbano, al contrario di ciò che l’etimologia suggerisce, apprezza la vita a contatto con la natura. Ritiene la curiosità una delle principali qualità in una persona, caratteristica essenziale per guardare il mondo da più angolazioni.

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