La vitamina D è una vitamina liposolubile che vede la sua metabolizzazione, sintesi ed escrezione attraverso i grassi.
Essa è fondamentale per l’assorbimento intestinale del calcio infatti, una carenza di questa vitamina può indurre a un deficit di calcio, un minerale essenziale per la salute dell’organismo.
Il calcio è l’elemento che costituisce lo scheletro e i denti per la quasi totalità ed è quindi necessario per il continuo rimodellamento osseo e la prevenzione di fratture o carie, svolge inoltre un ruolo importante nel lavoro muscolare (cuore compreso).
In caso di carenza di vitamina D, il calcio non può essere assorbito a livello intestinale e viene quindi ricavato dal nostro organismo attraverso l’osso, questo ne consegue un indebolimento dello stesso con aumento del rischio di fratture anche per traumi lievi.
Oltre all’assorbimento del calcio, questa vitamina favorisce l’assorbimento del fosforo e del magnesio, altri minerali indispensabili per la salute delle ossa, favorisce la sintesi cellulare, coadiuva il sistema immunitario e contrasta l’insorgenza delle infiammazioni.
Vitamina D: fonti e carenza
Le fonti alimentari di vitamina D non sono particolarmente rilevanti per aumentarne la disponibilità, infatti, l’essere umano è ‘’programmato’’ per produrne autonomamente attraverso l’esposizione della pelle ai raggi del sole.
Tuttavia, il periodo dell’anno in cui ci esponiamo al sole, le ore di esposizione, le protezioni solari e i vestiti limitano molto la produzione endogena di questa vitamina.
Come fare dunque per risolvere un’eventuale carenza di questa vitamina?
Indubbiamente delle belle passeggiate al sole, giornate al mare e un’alimentazione attenta possono aiutare ma in caso di insufficienze, l’unica soluzione è quella della supplementazione attraverso integratori alimentari.
È quindi consigliabile chiedere al proprio medico di base un controllo dei livelli sierici di vitamina D durante le analisi ematiche di routine.
Il fabbisogno giornaliero
Il fabbisogno di vitamina D nell’essere umano è molto variabile.
L’età è il primo fattore che ne influenza la quantità necessaria, seguono alcune patologie e i deficit per cui è necessario integrare.
Il fabbisogno medio di un uomo adulto con un buono stato di salute è di 400 unità al giorno ovvero 10 microgrammi e moltissimi studi dimostrano che con l’assunzione di alimenti ricchi di questa vitamina, il massimo che si riesce ad assimilarne corrisponde a un quantitativo di circa 2 microgrammi.
Malgrado il limitato assorbimento che l’essere umano può ricavare dall’alimentazione, vediamo quali sono i cibi più ricchi di questa preziosa vitamina:
Carenza di vitamina D: rischi e sintomi
Vediamo ora quali sono i rischi che si possono riscontrare a causa di una carenza di vitamina D:
- Fragilità ossea
- Osteoporosi
- Osteomalacia
- Carie dentali
- Rachitismo nei bambini
- Rischi di infezioni e infiammazioni
I sintomi di una carenza di vitamina D possono essere:
- Debolezza
- Dolori addominali
- Ritardo nella chiusura della fontanella nei neonati
- Ipertiroidismo
Essendo una vitamina liposolubile, lo smaltimento della vitamina D è molto più lento rispetto alle vitamine idrosolubili che vengono escrete con le urine quando in eccesso è quindi fondamentale non eccedere con l’integrazione e affidarsi sempre a un medico per la supplementazione.
Eccesso di vitamina D: rischi e sintomi
Un eccesso di vitamina D può quindi risultare tossico per l’organismo e causare:
- Vomito
- Diarrea
- Spasmi muscolari
- Ipercalcemia
I sintomi di un eccesso di vitamina D possono essere:
- Aumento della sete e della minzione
- Insonnia
- Nervosismo
- Calcoli renali
Ribadiamo quindi l’importanza vitale di questa vitamina e l’altrettanto importante consultazione medica per valutare i livelli sierici e l’eventuale bisogno di supplementazione o riduzione.
No al fai da te!
Info utili
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