Spreco alimentare: in Italia 16 miliardi di euro all’anno di cibo avanzato

Non sono molti coloro che provano a ragionare su quanto sia importante evitare lo spreco alimentare.

Avere il frigo sempre pieno, infatti, è una peculiarità della nostra epoca che non riguarda molti Paesi nel mondo.

La generazione che ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale lo sa bene e, forse, a differenza di molte persone nate dopo, ricorda cosa voglia dire non avere cibo a tavola.

Per questo motivo, non dovremmo sentirci ‘peggiori’ per essere cresciuti in un mondo forse meno difficile, ma dovremmo quantomeno preoccuparci di riconoscere e proteggere questa fortuna.

Alla luce di questi ragionamenti, la semplice porzione avanzata nel piatto o i cibi scaduti in frigo iniziano ad assumere un’importanza diversa.

Come possiamo fare la nostra parte? È possibile diventare consumatori più attenti e responsabili?

Spreco alimentare: allarme risorse idriche e alimentari

Partiamo dal fatto che ogni anno il 17% del cibo disponibile per i consumatori in tutto il mondo viene gettato via, sprecando una risorsa preziosa come l’acqua utilizzata per produrlo.
Il 95% del cibo che consumiamo è prodotto sui campi, avendo quindi interamente origine dal suolo e dall’acqua, e le conseguenze legate allo stress idrico, la scarsità e lo spreco di acqua e in generale il suo consumo non consapevole si ripercuotono inevitabilmente non solo in ambito agricolo ma anche economico, industriale, climatico, sociale e sanitario. 
 
Secondo le previsioni, entro il 2050 la domanda mondiale di acqua per l’agricoltura aumenterà del 35%.
Un dato che allarma se si pensa che, ad oggi, 2,4 miliardi di persone vivono in paesi soggetti a stress idrico e che nel mondo oltre l’80% delle acque reflue è rilasciato nell’ambiente senza essere depurato.

Disuguaglianza alimentare: c’è chi ha troppo, e chi troppo poco

spreco alimentare in Italia
Giulio Gaudio

Per oltre 2 miliardi di persone al mondo senza adeguato accesso all’acqua potabile, ce ne sono altri 2 miliardi con problemi di sovrappeso, obesità o patologie correlate (diabete, disabilità precoci).

Una fotografia preoccupante che mette ancora più in risalto il paradosso di una popolazione mondiale alle prese con problemi di malnutrizione ma spaccata a metà tra emergenza fame, obesità e disturbi alimentari.

“Il tema della disuguaglianza alimentare deve farci riflettere sull’importanza dei consumi consapevoli. La lotta agli sprechi alimentari passa anche attraverso l’impegno a rapportarci al cibo in modo sempre più sano, armonico ed equilibrato. Per la nostra salute e per quella del pianeta” spiega il Dott. Giulio Gaudio, dietista e nutrizionista.

Cosa c’è all’origine dello spreco alimentare?

Come mostra l’indagine del 2023 dell’ “Osservatorio internazionale su cibo e sostenibilità”, i motivi per cui le persone tendono a gettare via il cibo sono diversi, e tra le risposte più comuni date dalle persone riguardo i loro sprechi alimentari compaiono:

  • “Mi dimentico di averlo in frigo e scade”
  • “Compro alimenti con una scadenza molto breve”
  • Acquisto troppo
  • “Ho paura di non avere cibo a sufficienza”

“Queste risposte mostrano come le motivazioni principali nello spreco alimentare derivano dal fatto che le persone tendono a comprare più cibo di quanto ne abbiano realmente bisogno poiché si tende a non avere una programmazione dei propri pasti. Il cibo comprato in eccesso potrebbe essere recuperato congelandolo prima che vada a male, oppure utilizzandolo per fare delle conserve. Anche frutta e verdura possono essere congelati senza problemi e senza alterare le loro proprietà nutrizionali a patto che non vengano trattati in cucina prima di essere congelati. Inoltre gli ‘avanzi‘ di un pasto possono essere recuperati per comporre nuove ricette nei pasti successivi”, spiega Gaudio.

I numeri dello spreco

Secondo un’analisi di Waste Watcher (Osservatorio nazionale sugli Sprechi) i Paesi che sprecano di più al mondo sono gli Stati Uniti, il Brasile, la Germania, il Regno Unito.

come ridurre lo spreco alimentarePiù precisamente, negli Stati Uniti si sprecano circa 1338g di cibo ogni settimana pro capite, quasi un chilo e mezzo, 892g in Germania, 859 in Regno Unito e 794g in Brasile. Invece in Italia si sprecano circa 674g pro capite di cibo ogni settimana, poco più di mezzo chilo.

I dati di Waste Watcher in Italia, parlano di uno spreco di 146kg di cibo per persona in un anno, un po’ come una motocicletta di medie dimensioni, che ammontano ad un valore totale nazionale di oltre 16 miliardi di euro l’anno.

Considerando la popolazione italiana, in media ogni persona nel nostro Paese spreca, in termini economici, circa 270 euro di cibo all’anno, l’equivalente di un abbonamento annuale in palestra. Ben 1000 euro se consideriamo quindi una famiglia composta da quattro persone.

Soldi che, chiunque di noi, saprebbe molto meglio come spendere.

Spreco alimentare: a quali cibi prestare maggiore attenzione

“Tra i cibi che si sprecano di più compaiono alimenti freschi, soprattutto frutta e verdura ma anche pane. Sono alimenti che hanno una data di scadenza più ravvicinata nel tempo in seguito all’acquisto”, aggiunge il Dott. Gaudio.

Ci sono però alimenti che, anche se vengono sprecati meno, comportano un grande dispendio di risorse, come acqua o energia, per arrivare alla tavola.

Così come si pone attenzione allo spreco alimentare, infatti, bisognerebbe porla anche all’impatto ambientale che ha la produzione degli alimenti.

“Bisognerebbe limitare il consumo di frutta tropicale o ortaggi provenienti da Paesi lontani -continua l’esperto- e aumentare il consumo di prodotti a Km zero“.

La frutta tropicale è uno degli alimenti che comporta un maggior utilizzo di CO2 poiché percorre una distanza enorme per arrivare in Italia. Inoltre bisognerebbe limitare il consumo di carne perché gli allevamenti intensivi, soprattutto di bovini, producono elevate quantità di CO2.

7 consigli utili per limitare lo spreco

Ecco un elenco di consigli utili da parte dell’esperto per diventare consumatori più consapevoli, limitando lo spreco alimentare:

  • Riciclare gli avanzi in nuove ricette.
  • Fare una lista della spesa e limitarsi a comprare solo ciò di cui si ha realmente bisogno.
  • no allo spreco alimentareProgrammare i pasti per evitare di ordinare cibo d’asporto.
  • Mangiare il giorno seguente gli avanzi.
  • Fare attenzione a confezioni molto abbondanti e alle maxi-offerte, perché si rischia di comprare più di quanto ce ne sia bisogno.
  • Utilizzare il freezer perché congelare gli alimenti che non verranno consumati subito può aiutare a preservarli più a lungo e a evitarne lo spreco.
  • Leggere le etichette e verificare le date di scadenza e le informazioni sulla conservazione dei prodotti per assicurarsi che siano ancora buoni quando si intende consumarli.

Programmare i pasti? Utile soluzione per limitare il consumo di cibo d’asporto

La programmazione dei pasti è fondamentale per seguire una dieta sana e non mangiare più del necessario.

Programmare i pasti significa avere una lista della spesa chiara e uno dei vantaggi della programmazione sta proprio nel comprare solo ed esclusivamente lo stretto necessario per elaborare le proprie ricette nelle giuste quantità, evitando così di avere degli avanzi o di gettare via del cibo inutilizzato.

Sconsiglio di ordinare cibo da asporto perché in genere si ordinano pasti difficilmente compatibili con una dieta sana, ovvero sono in genere ipercalorici o comunque non si ha un controllo sulle quantità degli alimenti, fondamentale per chi cerca di seguire una dieta più sana o di perdere peso. Inoltre il cibo da asporto spesso genera una grande quantità di rifiuti“, conclude il Dott. Gaudio.

Copertina: Foto di Sarah Chai: https://www.pexels.com/it-it/foto/cibo-donna-cena-senza-volto-7262348/
Foto di SHVETS production: https://www.pexels.com/it-it/foto/cibo-donna-impianto-tavolo-7512967/
Foto di Gustavo Fring: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-amore-persone-donna-3985084/

About Umberto Urbano Ferrero

Umberto Urbano Ferrero, collaboratore - Torinese d’origine, cittadino del mondo per credo. Laureato in Lettere moderne, ama l’arte in tutte le sue forme e viaggia per conoscere il mondo, oltre che se stesso. Umberto è appassionato di sport e Urbano, al contrario di ciò che l’etimologia suggerisce, apprezza la vita a contatto con la natura. Ritiene la curiosità una delle principali qualità in una persona, caratteristica essenziale per guardare il mondo da più angolazioni.

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