la pasta fa bene

Pasta: dubbi e falsi miti sull’alimento più diffuso nel nostro Paese

L’Italia è conosciuta in tutto il mondo come ben sappiamo, oltre che per la ricchezza artistica e culturale, anche per la cucina: cardine della nostra cultura culinaria, e della dieta mediterranea, è la pasta.

Infatti, secondo un appellativo in parte stereotipato, all’estero siamo conosciuti anche come ‘mangiatori di pasta‘.

Dai casoncelli bergamaschi alla carbonara romana, dai culurgiones sardi alle orecchiette pugliesi: lungo tutto lo stivale la pasta ha assunto un valore quasi ‘sacro’.

Tuttavia, attorno a questo alimento esiste ben più di un dubbio.

C’è chi privilegia determinate farine rispetto ad altre, chi sostiene che non andrebbe mangiata di sera, chi la sconsiglia quando si ha l’influenza.

Cerchiamo di fare insieme un po’ di chiarezza.

1 piatto su 4 di pasta nel mondo è made in Italy

Orgoglio e primato tutto italiano: con 3,6 milioni di tonnellate, siamo infatti i primi produttori al mondo di pasta, con un fatturato di quasi 7 miliardi di euro l’anno.

“E se 1 piatto di pasta su 4  consumato nel mondo è tutto made in Italy, negli ultimi 25 anni la produzione globale di questo prodotto è quasi raddoppiata: da 9 a 17 milioni di tonnellate”, spiega il Dott. Giulio Gaudio, dietista e nutrizionista.

Un’impennata di produzione che corrisponde a un grande aumento di consumi, legato a fattori culturali e sociali, ma anche in termini di salute e benessere.

“Questo alimento è fonte di fibre, che aiutano la regolarità intestinale e che contribuiscono a ridurre il rischio di malattie cardiache. La pasta è, inoltre, povera di grassi e di sodio ed è una buona fonte di vitamine e minerali, tra cui la tiamina, la niacina e l’acido folico”, continua Gaudio.

Fa bene alla salute? 

la pasta fa maleMangiare la pasta fa bene alla salute e mette le persone di buon umore“, afferma Chiara Boscaro, biologa nutrizionista presso gli Istituti Clinici Zucchi, l’Istituto Clinico San Siro e Smart Clinic di Cesano Boscone.

È un alimento importante per il benessere psicofisico dell’individuo e i suoi preziosi nutrienti sono essenziali per il corpo.

“Contiene carboidrati, ma anche una buona percentuale di proteine, circa il 13%. Questo vuol dire che, per esempio, per le persone vegetariane, è una fonte nutrizionale essenziale”, aggiunge Boscaro.

I benefici del consumo questo alimento sono molteplici e la dottoressa Boscaro ne evidenzia alcuni:

  • aiuta la gestione dell’insulina: “Misurando le proporzioni e variando la tipologia, dall’integrale a quella di kamut, è possibile mantenere una corretta euglicemia (valori normali di glicemia)”;
  • contribuisce al buon umore: “Permette la produzione di triptofano, aminoacido precursore della serotonina, che aiuta il rilassamento e regala un senso di benessere“;
  • favorisce la concentrazione: “I carboidrati complessi contenuti nella pasta contengono glucosio, elemento essenziale per il cervello“;
  • accelera il metabolismo: “Con diete restrittive senza carboidrati avviene un dimagrimento a carico della massa magra; introducendo la pasta, associata alle proteine e alle fibre, si ottengono risultati migliori e più salutari”.

Un alimento alleato degli sportivi

Mangiarla fa bene al corpo e alla mente, valido alleato anche in ambito sportivo: pasta, pane e cereali (con il riso primo tra tutti) sono infatti tra gli alimenti che non devono mancare nell’alimentazione di chi pratica sport a livello anche amatoriale”, aggiunge Gaudio.

Consumati prima dell’allenamento, i carboidrati complessi forniscono glucosio al fisico, da cui si forma il glicogeno che costituisce la principale riserva di energia dei muscoli. Dopo un lungo allenamento, invece, aiutano a integrare il glucosio andando così a reintegrare la riserva di energia consumata senza andare a discapito della massa muscolare.

5 falsi miti sulla pasta

  • La pasta fa ingrassare

“Così come quasi tutti gli alimenti, la pasta apporta calorie. Tuttavia è la quantità che si consuma durante una giornata e il resto della dieta a determinare un aumento di peso o meno. Mangiare porzioni eccessive e condimenti ipercalorici può portare all’accumulo di grasso, ma la pasta può essere comunque parte di una dieta equilibrata”, spiega Gaudio.

Secondo uno studio del canadese St.Michael’s Hospital, pubblicato su BMJ Open , la pasta ha un indice glicemico più basso degli altri carboidrati e provoca minori aumenti del livello di zuccheri nel sangue. Soprattutto se è integrale.

Lo studio, basato sulla revisione sistemica e la meta analisi di trenta ricerche che hanno coinvolto circa 2.500 persone, ha rilevato che mangiare mediamente 3,3 porzioni di pasta alla settimana (1 ogni 2 giorni), al posto di altri carboidrati, non provoca aumento di peso o di grasso corporeo, anzi.

Secondo uno degli autori della ricerca, John Sievenpiper, “In realtà l’analisi ha mostrato una leggera perdita di peso, quindi contrariamente alle preoccupazioni, la pasta può essere parte di una dieta sana come, per esempio, quella a basso indice glicemico”.

  • La pasta a cena non va mangiata

“Può essere mangiata a cena senza problemi. Questo falso mito deriva dal fatto che si pensa che durante il sonno il corpo non bruci energia ma non è assolutamente così. Infatti il corpo umano brucia calorie anche durante il sonno per mantenere correttamente le proprie funzioni vitali. Durante 8 ore di sonno si bruciano circa 500 kcal, che corrispondono per esempio alle calorie di 100 grammi di pasta condita con delle verdure e 1 cucchiaio d’olio. Inoltre la pasta, essendo ricca di carboidrati, può provocare sonnolenza e quindi aiutare ad addormentarsi “, aggiunge Gaudio.

  • Può causare picchi di zucchero nel sangue

“La pasta di semola ha un indice glicemico medio, quindi né alto né basso. Tuttavia l’indice glicemico della pasta può essere ridotto condendola con una fonte di proteine e di fibre. Infatti le proteine e le fibre abbassano l’indice glicemico complessivo del pasto”, spiega il Dott. Gaudio.

  • Più è cotta, più è digeribile

Che la pasta troppo cruda sia poco digeribile è cosa certa.

Ma per troppo tempo questa evidenza ha giustificato la credenza popolare secondo cui “più la pasta cuoce, più è digeribile“, che è invece priva di fondamento scientifico.

Secondo gli esperti di Fondazione Veronesi, è la cottura al dente quella che più facilita la digestione e contribuisce a ridurre l’indice glicemico del pasto. Come se non bastasse, la pasta cotta al dente aumenta anche il senso di sazietà aiutandoci, quindi, a mangiarne una giusta quantità.

Ci spinge, inoltre, a masticare più a lungo, stimolando la produzione di succhi contenenti ptialina, un enzima che agisce sulle catene complesse dell’amido riducendole in strutture meno complesse che vanno a semplificare la digestione, lungo tutto il suo corso.

  • La pasta integrale è sempre la scelta migliore

“La pasta integrale è una scelta nutrizionalmente migliore rispetto alla pasta raffinata poiché contiene più fibre e nutrienti. Tuttavia, la scelta dipende dalle esigenze individuali e preferenze personali. Entrambe le varianti possono essere incluse senza problemi in una dieta equilibrata“, conclude Gaudio.

Mangiare pasta tutti i giorni fa male?

“La pasta si può mangiare ogni giorno, ovviamente nella giusta proporzione“, afferma la nutrizionista Boscaro.

Le dosi variano in base alle caratteristiche fisiche individuali e allo stato di salute, ma in generale possiamo prendere come indicazione di base:

  • gr 70  per le donne;
  • gr 80 per gli uomini.

“Consiglio di consumarla in 1 solo pasto, evitando quindi il consumo sia a pranzo che a cena. Se consumata a mezzogiorno, la pasta garantisce all’individuo energia spendibile durante tutto il pomeriggio. Consumata alla sera, invece, favorisce il riposo.  Il consiglio più importante è però che si faccia attenzione al condimento”, spiega la dottoressa Boscaro.

Potremmo cercare, quindi, di prediligere l’olio EVO al burro, e di non utilizzare con smoderata frequenza condimenti grassi come, per esempio, la pancetta.

Diverse tipologie di pasta

la pasta fa bene o maleEsistono diversi tipi di pasta in commercio. Molte di queste alternative alla tradizionale semola di grano duro, sono pensati per specifiche esigenze, come la versione senza glutine per persone che soffrono di celiachia. Vediamo insieme alla Dott.ssa Boscaro quali sono i principali:

  • Integrale

“La pasta integrale ha qualche caloria in meno della pasta normale, 320/350 kcal per 100 gr. Contiene molta più fibra, aiuta ad avere maggiore sazietà e aiuta la regolarità intestinale. È adatta alle persone diabetiche perchè modula in modo migliore la glicemia: rispetto alla pasta classica contiene più magnesio, potassio e ferro”.

  • Kamut

La pasta di Kamut, ipocalorica rispetto alla pasta di grano duro, ha una buona quantità di proteine, circa il 15%, e contiene più fibre. Ha un contenuto glicemico significativo, intermedio tra la pasta classica e quella integrale, ed è ricca di glutine, quindi, non consigliabile a chi ha patologie legate a questa proteina. Contiene diverse vitamine del gruppo B e sali minerali, tra cui manganese, fosforo, magnesio e zinco”.

  • Senza glutine

“Per i celiaci e gli individui con gluten sensitivity – continua la nutrizionista -, esistono in commercio moltissimi tipi di pasta con cereali privi di glutine, come quella di farina riso o di farina mais. Attenzione però perché contengono una percentuale più elevata di grassi“.

  • Proteica

“È composta prevalentemente da legumi e, in una più recente versione, con farina di insetti: può essere una buona alternativa proteica. Sicuramente una scelta ecosostenibile, ma da valutare se effettivamente appetibile”, conclude Boscaro.

 

 

 

 

Copertina: Foto di Engin Akyurt: https://www.pexels.com/it-it/foto/foto-di-chiusura-dei-maccheroni-1437267/

Foto di Engin Akyurt: https://www.pexels.com/it-it/foto/fotografia-di-close-up-di-pasta-con-salsa-bianca-

Foto di Pixabay: https://www.pexels.com/it-it/foto/pasta-cruda-115012/2703468/

About Umberto Urbano Ferrero

Umberto Urbano Ferrero, collaboratore - Torinese d’origine, cittadino del mondo per credo. Laureato in Lettere moderne, ama l’arte in tutte le sue forme e viaggia per conoscere il mondo, oltre che se stesso. Umberto è appassionato di sport e Urbano, al contrario di ciò che l’etimologia suggerisce, apprezza la vita a contatto con la natura. Ritiene la curiosità una delle principali qualità in una persona, caratteristica essenziale per guardare il mondo da più angolazioni.

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