Alcol e salute: binomio praticamente impossibile. Senza eccezioni

Alcol e salute: binomio praticamente impossibile. Senza eccezioni

Il settore vinicolo italiano è un vero e proprio fiore all’occhiello. Amiamo produrlo, berlo e commercializzarlo.

Ma il vino fa bene alla nostra salute? E più in generale: che rapporto c’è tra alcol e salute?

Iniziamo col dire che il famoso bicchiere di vino rosso consumato durante i pasti è tollerato anche dalla classe medica e, a volte, anche consigliato, sia per i numerosi antiossidanti presenti, primo tra tutti il famoso resveratrolo, sia per gli effetti vasodilatatori dell’alcool che, in presenza di alcune patologie, può realmente aiutare l’apparato cardiovascolare.

Tuttavia, anche se non  piace doverlo ammettere, l’alcol è a tutti gli effetti una sostanza tossica.

Tutto merito della frutta e degli antenati

Il nostro corpo è in grado di tollerarne solo piccole quantità, e questa capacità l’abbiamo sviluppata fin dai tempi antichi. I nostri stessi antenati probabilmente consumavano frutta molto matura e zuccherina durante i periodi caldi, che molto spesso aveva già iniziato i suoi processi di fermentazione; si pensa che siano queste le motivazioni per cui l’essere umano abbia sviluppato gli enzimi necessari a processarlo.

Ma essere in grado di tollerare un veleno, non significa che questo possa anche farci bene.

E’ bene mettere in chiaro che non esiste una quota ”sicura”; al massimo esiste, appunto, una quota tollerata, ovvero una quantità tale che il nostro corpo è in grado di smaltire e metabolizzare con danni minimi e trascurabili. Un bicchiere di vino al giorno per le donne, due per gli uomini.

Purtroppo, il genere femminile è molto più sensibile ai danni provocati dall’alcol; motivo per il quale è sempre meglio non rendere l’aperitivo un’abitudine.

Alcol e salute? Un’autostrada intasata

Immaginiamo il nostro metabolismo come un’autostrada a due corsie.

Lungo questo tragitto possiamo osservare dei mezzi lenti e pesanti, con grossi carichi: i camion di trasporto. Questi sono i grassi.

Poi ci sono le auto: mezzi piccoli, leggeri e scattanti, che cercano sempre di mantenersi sulla corsia di sorpasso. Questi sono i carboidrati.

Fin qui tutto bene. Esiste una regolazione autonoma per la quale, se ci sono poche auto, i camion si azzarderanno a usare anche la seconda corsia, altrimenti resteranno sulla prima lasciando passare le auto alla loro sinistra.

Ora, invece, immaginiamo che all’improvviso si accendano lampeggianti e sirene e, sulla seconda corsia, si formi una coda di mezzi della polizia che ha necessità di avanzare con molta urgenza.

Cosa faranno le auto? Semplice, si sposteranno anch’esse sulla corsia di destra, insieme ai camion.

Sulla corsia di sinistra la polizia correrà spedita.

Sulla corsia di destra si formerà un vero e proprio ingorgo.

Ecco, questo è ciò che accade quando durante un pasto si consumano bevande alcoliche.

Il nostro organismo non può permettersi di lasciare che molecole di alcol rimangano a circolare liberamente (perché è tossico, e arrecherebbe molti danni), per cui deve fare in fretta a smaltirlo, obbligando l’intero sistema a bruciare questa sostanza con priorità assoluta.

Mentre carboidrati e grassi attendono, e intasano il nostro sistema circolatorio in attesa di essere processati e ridistribuiti.

Si tratta di una grossa semplificazione, ma è un esempio che rende bene l’idea.

Come si può facilmente dedurre, più il pasto è abbondante e la quantità di alcol ingente, più la situazione si complica.

Per questo, molto spesso, cerimonie e cene con i parenti sanno metterci K.O. più che correre una maratona.

Muscoli e movida? Come l’alcol ti scoppia

Senza mezzi termini, purtroppo è proprio così: alcol e salute non vanno d’accordo, meno che mai se si pratica uno sport.

L’assunzione di alcool non ha alcun effetto benefico sulle prestazione sportive. È vero che un grammo di questa sostanza ha ben 7 chilocalorie, ma si tratta davvero di un pessimo carburante per il nostro organismo.

E non è finita qui.

L’assunzione di bevande alcoliche non solo ostacola il recupero dopo un allenamento, ma inibisce letteralmente la sintesi proteica, ovvero la riparazione e l’accrescimento dei nostri tessuti.

Ingenti quantità di alcol vanificano gli effetti benefici dello sport.

Inutile, quindi, passare ore in palestra nel tentativo di aumentare la massa muscolare, se dopo ci si dà alla pazza gioia in movida.

Vino, birra, liquori e distillati. Qual è il meno peggio?

Si tratta in realtà di una domanda molto meno scontata di quanto si pensi, perché sono preparazioni assai differenti tra loro, e non solo per la quantità di alcool presente, ma anche per la concomitante presenza di zuccheri e, come abbiamo precedentemente spiegato, gli zuccheri rimarranno in attesa nei nostri organismi in attesa di aver la via metabolica libera.

Analizziamole una alla volta:

  • Vino: si tratta di una bevanda che prevede la fermentazione del succo d’uva ad opera dei lieviti. La gradazione può variare, ma generalmente possiamo definirla intorno ai 12/13 gradi in un vino da tavola. L’uva ha un contenuto zuccherino composto per il 70% da fruttosio che, come abbiamo già ribadito nei precedenti articoli, alza poco la glicemia in quanto, a differenza del glucosio che entra direttamente in circolo, pronto per essere utilizzato dalle cellule, segue una via metabolica molto più simile a quella dell’alcool stesso, e deve necessariamente essere processato dal fegato. Gli zuccheri rimanenti, quindi, saranno prevalentemente composti da questo monosaccaride.
  • Birra: l’alcol presente deriva sempre dalla fermentazione a opera dei lieviti, ma la materia prima sono i cereali, e tradizionalmente l’orzo. Proprio il malto d’orzo (zucchero semplice disaccaride) è quindi il nutrimento di queste piccole creature, e ne consegue che rappresenta anche l’unico zucchero rimanente nella bevanda. Ma il malto è formato da due molecole di glucosio e, di conseguenza, l’indice glicemico della birra è molto più alto di quello del vino. A onor del vero, possiamo affermare che la birra è uno degli alimenti a più elevato indice glicemico che esistano. In caso di familiarità con il diabete, sarebbe meglio evitare dosi eccessive di questa sostanza.
  • Liquori: sono preparazioni in genere ottenute da infusioni di frutta e/o erbe in una base alcolica che può raggiungere anche i 40/50 gradi, a cui viene aggiunto spesso molto zucchero, come nel caso del classico limoncello. L’alcool estrae le sostanze aromatiche dalla materia prima vegetale grazie alla sua caratteristica di solvente. La quantità di zucchero (di solito saccarosio) rende tali preparazioni non soltanto poco sane, ma anche decisamente
  • Distillati: qui abbiamo solo acqua e alcol, in dosi variabili ma sempre con un’alta percentuale del secondo, ma senza aggiunta e presenza di zuccheri. Vengono ottenuti grazie al processo di distillazione, ovvero per evaporazione dell’alcol che si porta dietro le sostanze aromatiche della materia prima utilizzata. In Italia è molto famosa la distillazione della grappa, ottenuta dalla bollitura delle vinacce, scarti del processo di vinificazione. Se da un lato hanno il pregio di non avere zuccheri, di contro non è possibile elencare nessun beneficio dato dal consumo di tali sostanze (non è presente alcun tipo di antiossidante e/o residuo utile al nostro organismo).

Alcol e salute sono praticamente inconciliabili

L’alcol è certamente nemico della nostra salute, minaccia la pressione e l’equilibrio del nostro sistema cardiocircolatorio, ci affatica e debilita, e induce anche un marcato aumento del cortisolo (con conseguente incremento dello stress organico), che ha come conseguenza anche una netta diminuzione della qualità del nostro sonno.

Ma è anche una sostanza nervina dai marcati effetti psicotropi.

Ed è per questo che ci attrae.

Dosi eccessive e quotidiane possono portare a vere e proprie fasi di dipendenza psicofisica.

Ma è anche vero che un bicchiere di vino ogni tanto non ci fa poi troppo male, anzi, è molto spesso un vero e proprio toccasana per il nostro umore.

Non dobbiamo dire addio per forza al nostro bicchiere occasionale, nemmeno quando si tratta di un liquore o un distillato particolarmente forte.

La moderazione è la chiave dell’equilibrio, e l’equilibrio è il segreto di una felice longevità.

Beviamo poco, ma beviamo bene. Solo così potrà davvero essere un piacere.

About Raffaello Pessione

Raffaello Pessione, esperto di benessere naturale Classe 1989, studioso appassionato di nutrizione e benessere, amante dello sport e del movimento, grande fan dello stile di vita minimalista. Dopo aver lavorato per anni nel settore della produzione alimentare, oltre che come pasticciere, ha deciso di dare una svolta alla sua vita, aprendo una piccola bottega di sfuso nel centro storico di Alba, in provincia di Cuneo e di specializzarsi nella vendita e nella consulenza di prodotti naturali e biologici.

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